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DE CECCO: “IN 120 ANNI DAL MOLINO AL WEB E IN BORSA”

Cinquecento tonnellate di pasta prodotte ogni giorno in 180 formati diversi, per complessive 130.000 tonnellate l’anno: così il pastificio De Cecco, che con i suoi 700 dipendenti esporta in 85 Paesi del mondo (il 34% negli Stati Uniti) si prepara alla quotazione in Borsa, dopo il via libera arrivato dal cda di Fara San Martino (Chieti), località ai piedi della Majella dove nel 1887 nacque il primo stabilimento.

Tanti i passi compiuti in 120 anni, da quando don Nicola De Cecco, che produceva nel suo molino in pietra “la miglior farina del contado”, trasmise la sua passione al figlio Filippo, fondatore del pastificio. Al 1908 risale la creazione del simbolo dell’azienda, l’inconfondibile contadinella abruzzese con i covoni di grano, oggi presente anche sul sito Internet che ospita il “pastablog” e la community del gusto, la Vip, “very important pasta”.

Il primo momento di espansione fu l’apertura di uno stabilimento a Pescara negli anni ‘50 del secolo scorso, il secondo nel 1976, con l’inaugurazione a Fara San Martino della nuova unità produttiva, alla quale si sono aggiunti negli anni Novanta il nuovo molino, dove si lavorano 11.000 quintali di grano al giorno, e lo stabilimento di Ortona (Chieti).

Sono stati il nipote del fondatore, Filippo Antonio, e i pronipoti, i cugini Saturnino e Giuseppe Aristide, a spingere per una trasformazione manageriale dell’azienda: il fatturato del gruppo è passato da 80 miliardi di lire nel 1986 a 230 milioni di euro nel 2005.

La società - che arriverà in Borsa come “La Fara” dei Fratelli De Cecco di Filippo Spa - ha filiali in Inghilterra e Francia; produce pasta, farina, olio e, dallo scorso anno, anche “salse d’autore” firmate da Heinz Beck, chef del ristorante La Pergola dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma.

L’assemblea degli azionisti è in agenda il 4 dicembre (il 5 dicembre in seconda convocazione).

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