02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DEFINITA COOL, CHIC, SINONIMO DI EDONISMO, CONSACRATA DA NAPOLEONE III, BEVUTA A BUCKINGHAM PALACE, OPERA D’ARTE CON WARHOL. È PERRIER, DIVA DELLE MINERALI, CHE SPEGNE 150 CANDELINE E CELEBRA UN SECOLO E MEZZO TRA ARTE, ECCELLENZA E BOLLICINE

Definita cool nella sua forma mixata, chic, sinonimo di edonismo e life style anticonvenzionale, consacrata da Napoleone III, bevuta a Buckingham Palace, trasformata negli anni ‘70 in opera d’arte da Andy Warhol, celebre per le sue saghe pubblicitarie firmate dall’artista francese Bernard Villemo, vestita dall’iconica bottiglia. È la Perrier, lo champagne delle acque minerali, che spegne le candeline e celebra un secolo e mezzo di successi tra glamour, arte, eccellenza e bollicine 100% naturali.

Spegne 150 candeline l’acqua Perrier, l’acqua minerale frizzante leader di mercato a livello globale, che sgorga da oltre 120 milioni di anni dalla Source des Bouillens, una fonte naturale della pianura della Linguadoca nel sud della Francia. A generare le bollicine tipiche della Perrier, un processo 100% naturale: l’acqua piovana, infiltrandosi nel sottosuolo, incontra i gas vulcanici per poi sgorgare dalle fessure del terreno come se bollisse. Una caratteristica che, oltre a donare un gusto inconfondibile all’acqua, dà il nome alla fonte: “Les Bouillens” - “acque bollenti”, in francese. Un’oasi di 8649 ettari, che si mantiene interamente incontaminata negli anni grazie a un’attenzione maniacale nel processo di raccolta dell’acqua e di mantenimento dell’ambiente circostante. Basti pensare che nei 2.471 ettari di terreno agricolo vicino alla sorgente, gli agricoltori locali coltivano prodotti biologici senza l’utilizzo di fertilizzanti artificiali o pesticidi.

La Perrier si è più volte intrecciata con episodi storici, racconta l’azienda leader, dalla decisione di Annibale (218 a.C.) di accamparsi in un posto che in seguito sarebbe stato chiamato “Les Bouillens”, dopo aver attraversato la Spagna con il suo esercito alla conquista di Roma, all’idea di Giulio Cesare (58 a.C.) di costruire una vasca di pietra con degli edifici intorno alla sorgente, per realizzare il primo “centro termale” della storia. Sarà però, Napoleone III, nel 1863, a conferire alla Perrier il “titolo” di acqua minerale naturale, con un decreto che ne riconosce e certifica qualità e caratteristiche. È solo nel 1898 che l’acqua di “Les Bouillens”, continua il racconto della Perrier, prende il nome di acqua Perrier, da Louis-Eugène Perrier, in quegli anni unico proprietario della fonte. Dottore, politico ed esperto delle proprietà termali dell’acqua, è stato lui a dedicarsi per la prima volta allo sviluppo di una bottiglia di vetro igienicamente sigillata e pensata per contenere e trasportare l’acqua. Pochi anni dopo, Louis-Eugène Perrier crea una joint venture con St John Harmsworth, che nel 1903 ne diventa a sua volta unico proprietario. Sarà l’inglese a progettare la forma iconica della bottiglia Perrier, trovando l’ispirazione mentre praticava degli esercizi indiani, che eseguiva per mantenersi in forma. Anche con Harmsworth, la Perrier entra ancora una volta in fatti storici: nel 1905 diventa l’acqua bevuta dai coloni inglesi in India e dalla nobiltà britannica a Buckingham Palace. Una scelta della nobiltà inglese che fa guadagnare a Harmsworth il titolo di “Purveyor by Appointment to his Majesty the King of England”. Nel 1908, in occasione della mostra franco-britannico a Londra, l’acqua Perrier vince il Grand Prix des EauxMinéralesVente de l’Année, un premio assegnato come acqua più venduta dell’anno. A partire dal 1928, la Perrier ha legato la propria immagine a quella del mondo del tennis, diventandone un vero e proprio emblema. Sono numerose le sue apparizioni al Roland Garros, noto anche come l’Open di Francia: dalla sedia dell’arbitro (1989), alla panchina dei giocatori (1994), per arrivare alla sala stampa in occasione della prima Promo-Presse Perrier, il concorso attraverso il quale si decidono i vincitori dei singoli match e dell’intera manifestazione E nel 2011, Perrier diventa partner ufficiale del The Legends Trophy, il torneo che riunisce alcune delle più grandi figure della storia del tennis mondiale. A guidare la manifestazione alcuni messaggi chiave, che Perrier condivide in toto: eccitazione, piacere, generosità e creatività. Facendo un passo indietro dal 1948 al 1973 la produzione passa da 30 a 150 milioni di bottiglie. La fabbrica, ora conosciuta col nome di “cattedrale”, inizialmente di 6.000 metri quadri, supera 26.000 metri quadri. Nel 1954, lo stabilimento Vergèze diventa un luogo completamente integrato, tanto che tutto viene fabbricato in loco. Ma a rappresentare una data storica è il 1992, sottolinea l’azienda, anno in cui Perrier viene rilevata da Nestlé, formando la Nestlé Waters SA gruppo, ora leader mondiale nella bottiglia d’acqua con circa 70 marchi, tra cui non solo Perrier, Vittel, Contrex, S. Pellegrino, ma anche Nestlé Pure Life, Nestlé Aquarel. Oggi, Perrier utilizza uno strumento appositamente progettato per il gruppo Nestlé, che analizza l’intero ciclo di vita del prodotto finale e fornisce un criterio multiplo di valutazione ambientale: il Global Footprint ambiente (Gef Iso 14044 strumento accreditato). Come risultato, l’analisi viene sempre eseguita prima dello sviluppo di ogni nuovo prodotto o cambiamenti di imballaggio al fine di garantire il loro eco-equilibrio. Non un caso isolato. Sul versante ambientale, infatti, Perrier ha sviluppato iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’uso ecologico delle acque. In particolare, Perrier supporta Progetto Wet, un programma internazionale di formazione per gli insegnanti, che ha riunito 400.000 educatori e diversi milioni di bambini negli ultimi 20 anni per educare le nuove generazioni sulla necessità vitale di preservare le risorse idriche.

Ma Perrier è famosa anche come emblema di edonismo: sono innumerevoli le immagini di spot Perrier entrate nell’immaginario comune. Buona parte del merito spetta a Gustave Leven e Jean Davray, quest’ultimo responsabile della pubblicità del marchio Perrier. Un tandem che ha dato luogo ad alcune delle saghe pubblicitarie più interessanti di questo secolo: da quelle mitiche realizzate tra la fine degli anni ‘70 e i primi ‘80 dall’artista francese Bernard Villemot, a quelle concepite dall’estro creativo di Andy Warhol, figura predominante del movimento della Pop Art.
Nel 2009 Perrier fa il giro del mondo grazie a una saga pubblicitaria, capace di enfatizzare le caratteristiche uniche del brand tramite l’ideazione di una vera e propria fiction, dove la Perrier è l’ultima soluzione di ristoro estremo su un pianeta surriscaldato a tal punto da far sciogliere ogni cosa tutto intorno. Un’altra iniziativa che eleva ancora una volta la gamma di prodotti Perrier a status di opere d’arte da gustare, la Dita Von Tees Limited Edition, modella statunitense ed emblema del burlesque riconosciuta in tutto il mondo.

Oggi, si tratta anche di fare tendenza e Perrier diventa glamour e cool con la sua Mixology: un drink analcolico da bere al naturale o come parte di ingegnosi cocktail, da gustare nei locali più alla moda, nei migliori ristoranti e nei club più esclusivi al mondo, da Parigi a Londra, da New York a San Paolo, fin a Seoul, creato da Laurent Greco, Patron della “Liquid Chef” di Parigi, guru della mixologia d’avanguardia e conosciuto per il suo ingegno e la sua professionalità, messi a servizio di Perrier, la più celebre ed esclusiva fra le acque minerali internazionali.

Info: www.perrier.com

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli