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DEOLEO, COLOSSO SPAGNOLO DELL’OLIO E PROPRIETARIO DEI BRAND SASSO, BERTOLLI E CARAPELLI, PASSA AL FONDO AMERICANO CVC CAPITAL PARTNERS. PER COLDIRETTI E’ “NECESSARIO DARE ATTUAZIONE ALLA COSIDDETTA LEGGE “SALVA OLIO” PER DIFENDERE MADE IN ITALY”

Per evitare che si continui a “spacciare”, come made in Italy, olio di oliva straniero venduto con i marchi storici della tradizione italiana, è necessario dare attuazione alla cosiddetta legge “salva olio”, approvata nel febbraio 2013 con misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero made in Italy che, ancora oggi, è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario. È l’allarme della Coldiretti, che commenta così la notizia che sarà il fondo statunitense Cvc Capital Partners a prendere il controllo di Deoleo, il colosso spagnolo per la commercializzazione dell’olio, proprietario dei brand dell’olio Sasso, Bertolli e Carapelli. Con questi marchi, secondo il ministro delle Finanze spagnolo, Cristobal Montoro, vengono venduti anche in Italia 300 milioni di litri di olio spagnolo all’anno, ed è urgente, quindi, per la Coldiretti, un sistema di etichettatura più trasparente per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte.
Una esigenza che vale anche per il mercato americano, dove si importa circa il 97% dell’olio di oliva consumato, nonostante l’incremento esponenziale della produzione locale: in California, nel 2013-2014, sono state prodotti 3,5 milioni di galloni di olio di oliva, rispetto ai 2,4 milioni dell’anno precedente, ma produzioni sono presenti anche in Oregon, Arizona, Texas, Georgia, Florida, Alabama e Hawaii. L’inganno del falso extravergine made in Italy è stato addirittura rappresentato in un fumetto sul quotidiano “New York Times” con il titolo “Il suicidio dell’olio italiano” nel quale si evidenziava che molto spesso dietro i marchi italiani si nascondevano produzioni straniere provenienti da Spagna e Tunisia.
Ora è dunque quanto mai necessario l’impegno da parte del governo a dare attuazione alla legge salva olio, attraverso l’approvazione in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di uno specifico emendamento, diretto a rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea. L’Italia, infatti, è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna, con 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro, con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro e gli Usa, conclude la Coldiretti, rappresentano il principale mercato extracomunitario.

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