La voglia di conoscere i cibi consumati, la necessità di stabilire uno stretto rapporto di fiducia negli acquisti alimentari e di contenere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola ha favorito l'aumento degli acquisti diretti dal produttore (+10%) che ha per effetto in tutti i Paesi più sviluppati il boom delle vendite nelle fattorie e nei mercatini dove sempre più spesso dietro le bancarelle si trovano gli imprenditori agricoli. Lo afferma la Coldiretti in riferimento ai dati sul commercio ambulante diffusi da Confcommercio, nel sottolineare che si diffonde e si innova la vendita diretta da parte degli agricoltori di prodotti come formaggi, salumi, olio, vini e frutta e verdura.
Sulla base dell'ultima indagine Agri 2000, il 60% dei consumatori prevede di aumentare i propri acquisti nelle aziende agricole nel corso del 2006 dopo che nel corso del 2005 sette consumatori su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dagli imprenditori agricoli giudicando conveniente la scelta nell'87% dei casi.
Ad essere privilegiati per l'80% sono gli acquisti fatti recandosi direttamente nelle aziende agricole, ma il 30% ha comprato prodotti negli stand degli agricoltori presenti in fiere e mercati locali mentre il 21% si sono fermati per acquisti negli spazi allestiti dalle aziende lungo le strade principali e il 10% ha frequentato negozi in città gestiti direttamente dalle aziende agricole. E da qualche giorno è anche possibile l’acquisto a domicilio di un paniere diversificato di prodotti locali offerto direttamente dagli imprenditori agricoli per iniziativa della Coldiretti che a Ragusa ha avviato il progetto di spesa a “chilometri zero" sostenibile dal punto di vista ambientale anche perché non consuma carburante necessario al trasporto e contribuiscono dunque a ridurre l'inquinamento atmosferico.
Il consenso diffuso al rapporto diretto tra produttore e consumatore sta portando anche in Italia alla nascita dei Farmers Market, i mercatini degli agricoltori dove poter comprare prodotti alimentari locali come frutta e verdura direttamente dagli imprenditori agricoli ai quali i comuni destinano spazi di vendita adeguati. Una opportunità resa possibile dall’approvazione della legge salva Made in Italy su "Interventi urgenti in agricoltura" che prevede la destinazione di aree specifiche per l'esercizio di tale attività da parte dei Comuni.
Al fine di migliorare l'accesso ai mercati degli alimenti locali si impegnano infatti i comuni a destinare spazi adeguati agli imprenditori agricoli che intendono vendere direttamente i prodotti e pertanto si prevede che i comuni, sulla base delle disposizioni emanate dalle Regioni, stabiliscano l'ampiezza complessiva delle aree da destinare all'esercizio di questa attività, nonché le modalità di assegnazione dei posteggi, la loro superficie e i criteri di assegnazione delle aree riservate, in misura congrua sul totale.
Si tratta di un vero e proprio via libera anche in Italia ai Farmers Market, i mercatini degli agricoltori nelle città che stanno riscuotendo un grande successo in Francia, Inghilterra e Stati Uniti dove il loro numero è cresciuto nell'arco di cinque anni del 30% passando da circa 3000 agli oltre 3700 interessando anche le aree di prestigio di grandi centri come New York.
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