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DIOSSINA: “EVITARE ALLARMISMI. I CONTROLLI FUNZIONANO. I PRODOTTI ITALIANI SONO SICURI”. DICONO GLI AGRICOLTORI (CIA E CONFAGRICOLTURA). E IL MINISTERO: “ECCO PERCHE’ SERVE LA LEGGE SULL’ETICHETTATURA”. LEGGE RICHIESTA, A GRAN VOCE, DA COLDIRETTI

Nessun pericolo in Italia. Bisogna evitare pericolosi allarmismi. I nostri allevamenti sono sicuri e per quanto riguarda le importazioni, i controlli sono rigidi e funzionano. Lo afferma sia la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori che la Confagricoltura sull’emergenza degli alimenti, in particolare uova, contaminati alla diossina che sta dilagando in Germania.
Nel nostro Paese - ricorda la Cia/Confederazione Italiana Agricoltori - entrano dalla Germania quantità molto ridotte di uova. Comunque, grazie all’etichettatura d’origine le autorità preposte possono rintracciarle e toglierle dal mercato. Mentre per le altre importazioni la vigilanza attivata è molto alta. Nel riaffermare che le nostre produzioni sono estremamente sicure e che ogni allarmismo può provocare contraccolpi negativi sul mercato, come del resto è avvenuto durante al tre emergenze alimentari, per altro non causate dai produttori italiani, la Cia ribadisce l’esigenza che l’etichetta di origine venga estesa a tutte le produzioni. Attualmente, oltre alle uova, l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore per la carne bovina, per il pollo, per l’ortofrutta fresca, per il miele, per il latte fresco, per la passata di pomodoro, per l’olio extravergine di oliva.
“Il caso-diossina che ha portato le autorità tedesche - ricorda la Confagricoltura - a chiudere precauzionalmente 4.700 aziende agricole in Germania, dimostra come siano fondamentali, ai fini della salute animale ed umana, una produzione di mangimi a componenti controllate ed un’agricoltura capace di abbinare quantità di rilevanza strategica ad un processo di scelte di qualità a 360 gradi, così come avviene in Italia”. Lo sottolinea Confagricoltura che spiega: “Le nostre produzioni alimentari sono sottoposte a numerosi e approfonditi controlli e sono tracciabili sia nella fase produttiva che di trasformazione e distribuzione; non sono da meno le razioni alimentari delle varie specie animali allevate, anch’esse ipercontrollate”. “I consumatori italiani - spiega Confagricoltura - possono scegliere su una gamma di produzioni nostrane ampia e sicure dal punto di vista sanitario e della qualità; in particolare è assicurata una tracciabilità assoluta di ogni uovo che è marchiato singolarmente”.
Anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Giancarlo Galan rassicura i consumatori italiani dicendo che “tutti questi misfatti (latte alla diossina, uova alla diossina, il tutto proveniente dalla Germania, da dove già provenivano anche le mozzarelle blu) sono stati denunciati dalle autorità politiche tedesche, e questo è un bene”. Ma Galan va oltre: “da noi a vigilare sulla nostra salute c’è, e lo sta facendo, il competente Ministero. Ma sempre da noi, grazie ad una responsabile cooperazione tra Ministero delle Politiche Agricole e Governo e di opposizione, il 12 gennaio 2011 diventerà legge definitivamente approvata la legge sull’etichettatura trasparente. Disporremo quindi, finalmente, di uno strumento che ci difenderà da chi vuole imbrogliarci in ogni senso perché di questo o di quel prodotto conosceremo tutto. In ogni caso, sarebbe sempre meglio poter bere latte italiano, latte prodotto cioè da coloro che sono allevatori e produttori onesti. Allevatori e produttori di latte che nel corso del tempo e anche oggi hanno rispettano e rispettano le regole sulle quote latte volute dall’Europa, regole che, appunto, sono state rispettate dalla stragrande maggioranza di chi produce ottimo latte italiano”.
Una legge sull’etichettatura trasparente molta richiesta e cara alla Coldiretti, che, in una nota, commenta “che come già avviene per le uova, occorre estendere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti i prodotti con la rapida approvazione del disegno di legge che dovrà essere discusso alla Camera per l’approvazione definitiva dopo il consenso raccolto da tutti i gruppi parlamentari al Senato”. Tutto questo, sostiene Coldiretti, chiaramente anche in riferimento all’emergenza diossina scoppiata in Germania su polli, mucche e maiali, e sottolinea “che attualmente in Italia l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva”. “Ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima - spiega ancora Coldiretti - per la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi. Per questi prodotti comperare direttamente dai produttori agricoli e acquistare l’ampia gamma di formaggi e salumi Made in Italy a denominazione di origine protetta (Dop) che garantiscono l’origine nazionale della materia prima impiegati è una importante garanzia per i cittadini. L’Italia è un forte importatore dalla Germania che è il principale fornitore di latte e derivati dell’Italia con quasi 41 milioni di quintali all’anno in equivalente latte (latte, latticini e formaggi), ma che esporta nella penisola anche grandi quantità di maiale (220 milioni di chili di carne e 3,7 milioni di chili di maiali vivi da macellare in Italia nei primi nove mesi del 2010) e marginalmente di uova (2,7 milioni di chili di uova, (in guscio,fresche, conservate o cotte nello stesso periodo)”.
“L’importante e tempestiva azione messa in atto dal Ministero della Salute grazie alla presenza in Italia del sistema di controlli più capillare in Europa deve essere accompagnata - sostiene la Coldiretti - da interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta che ne consenta di aumentare l’efficacia a garanzia dei produttori italiani e dei consumatori. Occorre intervenire per non rincorrere le emergenze in un Paese come l’Italia che è forte importatore e dove - precisa la Coldiretti - due fette di prosciutto su tre vendute come italiane che sono provenienti da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista - denuncia la Coldiretti - non può saperlo perché non è sempre obbligatorio indicarlo in etichetta. Con l’approvazione del provvedimento sull’etichettatura da parte del parlamento l’Italia ha l’opportunità di svolgere una azione di leadership in Europa nella tutela della qualità e della sicurezza dei consumatori”.

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