Diventare cuochi, sì, ma per amore, non per professione: ambizione inusuale al tempo degli chef in tv e della gastronomia massmediatica, che accomuna 200 cuochi e cuoche di tutto il Belpaese de le “Cesarine”, l’associazione di home cooking che apre le porte di casa, e soprattutto le tavole, a chiunque, dando vita alla tendenza dello “home food tourism”. Specie nelle principali città e nelle località turistiche della penisola, dove ha tutta l’intenzione, ma anche la necessità, di ampliare il proprio network, tra chi da sempre ha nutrito, è il caso di dirlo, amore per la cucina tradizionale, e coltivano il desiderio di incontrare e accogliere ospiti da tutto il mondo.
Un vero e proprio reclutamento che ha la necessità, come spiega l’associazione di home cooking, di valorizzare la vera cucina tradizionale, scritta nei ricettari famigliari, coniugata al senso di ospitalità in una proposta caratteristica che fa del made in Italy la sua cifra vincente, trasformando le case private in luoghi conviviali in cui vivere un’esperienza unica. I requisiti per diventare una cesarina, o un cesarino, sono semplici e ruotano intorno alla conoscenza della cucina tradizionale del territorio in cui l’aspirante cuoco si colloca: quindi via libera alle ricette ereditate dalle nonne, ai piatti tipici della regione e della città di cui si detengono i segreti, agli ingredienti capaci di fare la differenza e che in pochi conoscono. Passione per il cibo non disgiunta da una capacità empatica ad essere disponibili e accoglienti. Per candidarsi, basta collegarsi al sito de le “Cesarine”, www.cesarine.it.
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