Incontri “nobili” e liberi, tra “pesi massimi” perché il vino, in questo caso lo Champagne, tra i simboli della Francia enoica e con la sua connotazione di classe ed eleganza declinata a livello internazionale, è anche comunicazione. E l’arte ed il design, sono, da sempre, tra i suoi canali privilegiati. Mondi diversi ma, allo stesso tempo, molto simili che si incontrano spesso in Italia, arte e vino, ma anche Oltralpe, dove Dom Pérignon, autentica leggenda dello Champagne, rende omaggio a Jean-Michel Basquiat, uno dei leader del neoespressionismo e del graffitismo americano, icona dell’arte internazionale.
Dom Pérignon non è nuovo ad incontri con il mondo dell’arte, basti pensare all’edizione da collezione firmata da Lady Gaga, che, con Basquiat, ha in comune il fatto di aver incarnato la cultura della propria epoca, lasciando un segno tangibile preso poi come riferimento dalle nuove generazioni. Nell’edizione speciale del Vintage 2015, la risonanza tra Dom Pérignon e l’universo di Jean-Michel Basquiat è simboleggiata da un tête-à-tête grafico e concettuale che sovrappone lo scudo, emblema della Maison, e la corona a tre bracci, dichiarazione e firma dell’artista newyorkese. Queste due figure sovrapposte vogliono affermare armoniosamente una visione creativa di eccezione e innovazione, oggi riconosciuta come un classico. Per questo omaggio a Jean-Michel Basquiat, Dom Pérignon ha scelto l’opera dell’artista “In Italian” (1983) e si concretizza in un’edizione speciale di coffret e di bottiglie di Vintage 2015. Il design di queste è stato immaginato secondo il principio dell’assemblaggio, fondamentale sia per Dom Pérignon che per Basquiat. La serie comprende tre diversi coffret, ciascuno raffigurante una porzione del dipinto “In Italian” di Basquiat, che possono essere riassemblati se uniti insieme. L’etichetta delle bottiglie, sempre in tre varianti di colore, riporta l’emblema ibrido della corona a tre rami sovrapposta allo scudo. La tribute collection si arricchisce di un pezzo unico, in edizione di 8 esemplari, destinato agli intenditori di grandi annate e agli amanti dell’arte. Questa edizione speciale è stata realizzata in collaborazione con Artestar. C’è poi la maison Perrier-Jouët, iconico brand di Champagne, fondato nel 1811 da Pierre-Nicolas Perrier e Rose-Adélaïde Jouët, nato dall’amore della coppia per l’arte e la natura. Oggi, per il nuovo capitolo della continua collaborazione con i talenti dell’arte e del design contemporanei, Maison Perrier-Jouët ha presentato “Cohabitare”, un progetto concepito dallo studio di design Formafantasma e radicato nel vigneto della Maison. Una collaborazione con Andrea Trimarchi e Simone Farresin, fondatori dello studio con sede a Milano, e, ispirandosi direttamente al programma sperimentale di viticultura rigenerativa di Perrier-Jouët, “Cohabitare” si propone come un intervento architettonico e uno spazio fisico dedicato a celebrare la convivenza produttiva di più specie e a promuovere una cultura dell’ecologia.
La prima parte del progetto, l’Ilot de Biodiversité (Isola della Biodiversità), è una location di design funzionale attivata da uccelli, insetti, pipistrelli e piante per cui lo spazio di 285 metri quadri è stato ripensato. Mantenendo gli esseri umani a una rispettosa distanza, senza però escluderli completamente, l’installazione utilizza 74 pali progettati da Formafantasma e strutturati con moduli in terracotta artigianale prodotti in Francia, rifiniti con smalti di ossido di ferro naturale i cui colori vivaci attirano le specie. Alcuni dei moduli sono progettati per fungere da habitat per insetti, grazie a cavità di varie dimensioni e forme. Le piante autoctone di questo spazio protetto forniranno cibo per gli insetti. L’Ilot de Biodiversité è circondato da parcelle che beneficiano del programma sperimentale di viticoltura rigenerativa avviato nel 2021 da Maison Perrier-Jouët e che oggi si estende su 28 ettari, oltre il 40% del suo vigneto, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2030. In linea con il tema di Cohabitare, Formafantasma ha creato anche due edizioni limitate per due cuvée della Maison: una per Perrier-Jouët Belle Epoque 2016 e l’altra per Perrier-Jouët Blanc de Blancs. I designer hanno reinterpretato le relazioni di interdipendenza tra le specie, illustrate da una composizione con alcune delle piante e degli animali identificati nei vigneti della Maison Perrier-Jouët.
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