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VINO E IMPRESE

Donazioni private a progetti culturali in cambio di credito d’imposta: le opportunità dell’Art Bonus

L’ultimo esempio arriva dal mondo del vino: Banfi sponsorizza parte del restauro dei sito archeologico di San Casciano dei Bagni 
Art Bonus, BANFI, San Casciano dei Bagni, Italia
Tra i molti progetti dell’Art Bonus anche il sito di San Casciano

Da una parte si elargisce una donazione destinata a sostenere progetti culturali ed artistici, approvati da enti pubblici ed esperti qualificati, dall’altra si ottiene la restituzione del 65% della cifra erogata, in forma di credito d’imposta (a cui si somma in Toscana un ulteriore 20% assicurato da analogo provvedimento della Regione): è il meccanismo dell’Art Bonus, misura pensata dal Ministero della Cultura per incoraggiare le donazioni private al settore culturale da parte di persone fisiche, enti no profit e imprese. Un’interessante opportunità che può essere colta anche dal mondo del vino. Come ha fatto Banfi, cantina leader del Brunello di Montalcino, che si è appassionata a quello che viene considerato uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni in Italia - il sito archeologico etrusco di San Casciano dei Bagni - e ha deciso di sponsorizzare una parte del restauro tramite una donazione di 25.000 euro. Non è la prima volta che Banfi supporta iniziative simili: era già accaduto nel 2007, in seguito al ritrovamento a Montalcino della più grande e antica balena fossile mai rinvenuta in Italia.
Attraverso il meccanismo dell’Art Bonus si possono sostenere, con erogazioni liberali, tre tipologie di interventi: manutenzione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno ad istituti e luoghi della cultura (come biblioteche, teatri, fondazioni) e infine realizzazione e restauro di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo. Lungo l’elenco dei potenziali beneficiari tra cui scegliere in tutta Italia: dalla Fondazione Teatro alla Scala di Milano al Maggio Musicale Fiorentino, dal Museo Egizio di Torino all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dalle Mura di Lucca al Museo di Capodimonte.
Il Comune di San Casciano ha emesso, nei mesi scorsi, un bando per raccogliere 240.000 euro per il progetto “Roman Baths Projects: la sorgente del Bagno Grande”. Il progetto, a cui Banfi ha contribuito, prevede azioni di messa in sicurezza e restauro dell’area per evitare il deterioramento delle strutture murarie, delle pavimentazioni e dei sistemi architettonici. L’area interessata si estende su una località termale e pertanto richiede un sistema di drenaggio che permetta il deflusso dell’acqua sorgiva dal centro della vasca principale. Nell’ottica di una migliore fruibilità del sito, si prevedono anche l’installazione di impianti di illuminazione e videosorveglianza, la creazione di un percorso adeguatamente accessibile, l’allestimento di una sede museale dedicata ai reperti rinvenuti e di un laboratorio aperto alla partecipazione della comunità. E poi una serie di iniziative volte a rendere coinvolgente l’esperienza di visita, dalla cartellonistica informativa da posizionare lungo il percorso, alla realizzazione con tecnologia 3D e realtà aumentata.
Intanto a Roma sarà inaugurata il 23 giugno la mostra “Gli dei ritornano” al Palazzo del Quirinale (fino al 25 luglio, e poi di nuovo dal 2 settembre al 29 ottobre), in cui saranno presentate per la prima volta al pubblico le straordinarie scoperte effettuate nel 2022 a San Casciano dei Bagni.

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