Se già da tempo erano emerse proteste e denunce contro i portali come “TripAdvisor”, nei quali è nato un vero e proprio business di compravendita di recensioni sia positive che negative (per screditare gli “avversari”), da parte di persone mai state nel locali recensiti, adesso questa situazione spiacevole è peggiorata a causa della considerazione che le banche hanno nei confronti della web reputation dei locali, su cui valutano l’affidabilità dei gestori riguardo a prestiti, finanziamenti e mutui. Le banche, come denuncia il webmagazine di enogastronomia “Italia a Tavola” (www.italiaatavola.net), decidono infatti se concedere finanziamenti e mutui a albergatori e ristoratori basandosi sulle classifiche della rete, una pratica sempre più diffusa, ma che rischia di danneggiare pesantemente l’intero settore della ristorazione.
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