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DOPO IL GRUPPO RANA, ANCHE BARILLA PUNTA SUGLI USA: A NEW YORK, RETE DI RISTORANTI A COSTI CONTENUTI. E L’INNOVAZIONE ARRIVA ANCHE IN ASIA, CON LA PASTA DA CUOCERE NEL WOK. PERCHÉ IL SUCCESSO DEL MADE IN ITALY PASSA ANCHE DA INIZIATIVE COSÌ ...

La crisi non è ancora finita, dal mondo della finanza si percepisce un certo ottimismo, ma è nell’anima produttiva del Paese che vanno ricercati segnali positivi tangibili, che pure ci sono, ed arrivano principalmente dal settore agroalimentare, tornato, con i suoi brand più forti, ad investire all’Italia e all’estero. Con iniziative imprenditoriali private che diventato il vero (se non unico) driver del made in Italy all’estero, con iniziative che non fanno solo “visita” ai mercati, ma che mirano a conquistarli per presidiarli nel tempo. E, così, dopo il Gruppo Rana, che ad ottobre ha inaugurato il suo nuovo stabilimento a Chicago, con un investimento di 65 milioni di euro, adesso è un altro gigante della pasta made in Italy, Barilla, a puntare sul mercato americano, anche se in maniera diversa. Apriranno a breve, a New York, i primi ristoranti griffati Barilla, “un piccolo progetto”, come lo definisce il patron della griffe della pasta Guido Barilla, che potrebbe diventare, in base al successo che avrà l’iniziativa, una catena di rilievo nazionale.

Ma non si limita al mercato “a stelle e strisce” la spinta all’innovazione del gruppo Barilla: ogni mercato ha una sua specificità, così in Asia, “difficile per la distribuzione commerciale e con culture e tradizioni alimentari specifiche”, arriva la pasta da cuocere nel wok, il Sud America potrebbe essere, per affinità culturali, la meta di futuri investimenti, e in Occidente il “piatto” forte saranno ancora i primi pronti ed i prodotti da forno, perché, seppure si tratta di un prodotto tradizionale, “l’esperienza di consumo della pasta è in continua evoluzione”. Fino, appunto, ai ristoranti che apriranno a New York, in rete e legati ai punti vendita esistenti: “vogliamo creare un’esperienza Barilla che sia estremamente piacevole e a costi molto contenuti, 12 dollari per mangiare e 16 se al pasto si aggiunge un bicchiere di un vino di qualità” ...

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