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DOPO IL PARMIGIANO, CONTINUANO I SEQUESTRI DI FORMAGGIO ITALIANO CONTRAFFATTO ALL’ANUGA, UNA DELLE FIERE PIÙ IMPORTANTI DELL’AGROALIMENTARE IN EUROPA. SEQUESTRATE STAVOLTA DELLE PARTITE DI ASIAGO PRODOTTO DALL’AZIENDA USA SARTORI

Dopo il Parmigiano, continuano i sequestri di formaggio italiano contraffatto all’Anuga, una delle fiere più importanti dell’agroalimentare in Europa. Sequestrate stavolta, grazie all’intervento del Consorzio di tutela del formaggio Asiago, con il supporto dei legali di Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, delle partite di formaggio Asiago prodotto dall’azienda statunitense Sartori.

Il formaggio in questione, prodotto nel Wisconsin, è stato esposto e proposto al pubblico nel corso della fiera, in violazione alla normativa nazionale e comunitaria sulle denominazioni di origine, che ha valore di legge in tutti paesi europei e che protegge il marchio, la denominazione e - attraverso i disciplinari di produzione - l’origine della materia prima nonché la modalità produttiva dell’Asiago Dop.

La tempestività dell’intervento del Consorzio dell’Asiago, che si è avvalso del supporto legale di Aicig, è stata fondamentale per l’ottenimento di un provvedimento di sequestro in poche ore. Si tratta, come emerge chiaramente dalle foto scattate nel corso della fiera, non soltanto di prodotti illecitamente proposti in commercio ma anche dall’aspetto e dagli ingredienti improbabili per un Asiago Dop. Tra gli ingredienti del formaggio “made in Usa” figurano, infatti, rosmarino ed olio di oliva.

“La commercializzazione di questo tipo di prodotti rappresenta per noi un danno economico e di immagine, dato che siamo in piena fase di espansione sul mercato europeo ed in particolare su quello tedesco - sottolinea il Presidente del Consorzio di tutela dell’Asiago, Roberto Gasparini - proprio sul mercato tedesco stiamo realizzando una importante campagna di promozione, che ha generato un incremento delle vendite del 20% nel 2011. Siamo quindi grati agli amici del Consorzio del Parmigiano Reggiano ed alla nostra associazione, Aicig, che hanno reso possibile quel gioco di squadra e quell’azione tempestiva che in questi casi si rivelano determinanti per il buon esito di una denuncia internazionale”.

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