Troppi arrosti e panettoni? Troppo vino e champagne? Ecco un po’ di sana erboristeria per rimettersi in forma e ritrovare la linea dopo l’abbuffata natalizia. Bastano camomilla, rabarbaro, integratori di fibre e un po’ di buona volontà. Parola di uno dei medici erboristi più famosi, Fabio Firenzuoli, fondatore alla Usl 11 di Empoli del primo ambulatorio pubblico italiano per la cura con le erbe, il Centro di Riferimento Regionale di Fitoterapia. Erbexpo (www.erbexpo.it), il Salone dell’Erboristeria (in programma a Carrara, dal 6 all’8 febbraio), ha appunto chiesto a Firenzuoli una serie di consigli per chi ha intenzione di smaltire i recenti cenoni, inaugurando un ciclo alimentare virtuoso all’insegna del naturale.
Per prima cosa, niente diete miracolose, niente pillole iperdimagranti, niente anfetamine e, in genere, niente che non implichi volontà e fatica. “Rassegnamoci”, dice Firenzuoli, “per star meglio e perdere peso si deve innanzitutto mangiar meno. Le erbe possono essere assai preziose, anche quelle comuni che si trovano in qualunque erboristeria o farmacia. Meglio se si fa anche un po’ di sport”.
Cominciamo dalla camomilla. Come noto è un sedativo blando e rilassante. “Ma tecnicamente”, spiega Firenzuoli, “si presta benissimo come decotto contro la gastrite e i disturbi di stomaco per chi ha bevuto e mangiato troppo. Ha proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche della muscolatura liscia dello stomaco. Se ne possono bere anche 3 tazze al giorno, lontano dai pasti. Si prepara facendo mettendo i fiori in acqua fredda e facendoli bollire per un minuto. Ne bastano un cucchiaio a tazza. Poi li si tengono fuoco spento per mezz’ora a recipiente coperto, infine filtrare”.
Quanto al rabarbaro è pianta della medicina tradizionale cinese. “In erboristeria”, ricorda Firenzuoli, “si usano le radici. Le vendono già sminuzzate in taglio tisana. Per l’infuso si lascia per 15/20 minuti mezzo cucchiaino da caffè in una tazza d’acqua bollente. Se ne possono bere non più di un paio al giorno per evitare l’effetto lassativo. Il rabarbaro cura i disturbi della digestione a livello del fegato, favorendo il deflusso biliare. Dunque aiuta a digerire meglio i cibi grassi accelerando il processo soprattutto dopo pasti pesanti”.
Se camomilla e rabarbaro bastano come primo approccio, sul lungo periodo meglio gli integratori di fibre di origine vegetale (cicoria, glucomannano, psillio, tarassaco). Dice Firenzuoli: “Si prendono un’ora prima dei pasti con acqua abbondante. Per le dosi basta leggere l’etichetta. Favoriscono il riempimento gastrico, ovvero gonfiandosi riempiono lo stomaco e una volta a tavola danno sensazione di sazietà. Dunque aiutano a mangiar meno, ad assorbire meno, soprattutto zuccheri e lipidi, e contribuiscono perciò a una dieta ipocalorica. Inoltre il trattamento può proseguire per un mese anche senza prescrizione medica”.
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