All’inizio fu la vita stessa a diventare un gioco, si affacciava il terzo millennio ed il “Grande Fratello” di ispirazione orwelliana era la novità più grande vista in tv da anni. Poi, la competizione, quasi sempre sotto l’egida del severo giudizio popolare, si è spostata su ogni campo possibile, dalla musica (X Factor) alla danza (Amici), dalla cucina (Masterchef) al mondo del lavoro (The Boss). Chi manca all’appello? Bacco, che, almeno per ora, pare averla scampata. Ma potrebbe non durare per molto, perché un format, pensato per andare sulla piattaforma satellitare Sky, esiste già. Si chiama “War of Wineries”, e metterà in competizione le cantine italiane, a metà tra il gioco e la voglia di raccontare le storie che caratterizzano un mondo popolare ma tutt’altro che noto.
Il contest, come si legge nella nota che accompagna la presentazione del progetto, ruota attorno ad una sfida tra 12 produttori. Con i meccanismi e le regole del contest e del reality, che racconteranno in modo dinamico e spettacolare la realtà del vino del Belpaese. Una sfida lunga 12 puntate, in cui non sarà mai giudicato il vino dei, né, più in generale, i loro prodotti, perché sono proprio i produttori che dovranno cimentarsi in decine di prove per dimostrare le loro capacità imprenditoriali, la loro passione, il loro coraggio e la loro conoscenza del mondo vinicolo. Così, i viticoltori potranno raccontare il loro lavoro, le tradizioni di famiglia passate di generazione in generazione, i segreti, le scelte, le difficoltà, le lotte quotidiane, tra sfide, prove ardue e il severo giudizio di esperti e appassionati (3 giudici fissi, 6 chef a rotazione).
Tra le prove da affrontare, gli abbinamenti impossibili tra vino e ricette, dal pesce con salsa bitter e umami alla torta dai mille gusti, dal menu indiano a quello giapponese, e ancora, il riconoscimento di un vino contraffatto, l’organizzazione di un grande evento, una prova di vendita, la realizzazione di un nuovo blend, la degustazione alla cieca, la sfida sul servizio del vino, la creazione ed il lancio di un brand, fino al più classico dei wine quiz, tra competizioni a squadre e singole, in cui a spuntarla sarà un solo vigneron.
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