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DOPO LA SPY-STORY TRA I BOLIDI DI FORMULA 1, ECCO QUELLA TRA I CARRELLI DEI SUPERMERCATI, TRA COOP E ESSELUNGA, CON TANTO DI RICHIESTA DANNI (300 MILIONI DI EURO)

Dopo la spy-story tra i bolidi di Formula 1, ecco quella tra i carrelli dei supermercati. Alle accuse lanciate, nei giorni scorsi, dal patron di Esselunga Bernardo Caprotti, scritte nel suo libro “La falce e il carrello”, nei confronti di Coop Italia, è arrivata la reazione del colosso cooperativo (12 miliardi di euro di fatturato e una quota del 18% del mercato) leader della grande distribuzione nazionale.

“Esselunga e i suoi alleati nella centrale acquisti Esd (controllata al 40,5% dalla catena di proprietà di Bernardo Caprotti) - ha dichiarato Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia - sono venuti in possesso di nostri segreti di carattere industriale. Chiederemo almeno 300 milioni di danni, perché è stata alterata la normale competizione sul mercato, e porteremo questo episodio all’attenzione della Ue dove è in corso un’istruttoria sulle cooperative promosso da Federdistribuzione”.

L’accusa di Coop - continua Tassinari - si basa sul fatto che “per cinque anni la spesa all’Esselunga è stata più cara della media della Gdo, mentre dal 2004 c’è stata una caduta verticale che ha portato i prezzi di Esselunga a essere più bassi di quelli di Coop oggi di due punti percentuali”. Ad avvalorare la tesi sostenuta da Coop è la prima sezione penale del Tribunale di Milano: secondo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore” (26 settembre) tre funzionari della centrale acquisti Esd, Flavio Bellotti, Aldo Esposito e Diego Moraschinelli, in concorso tra loro, nell’esercizio delle funzioni per il rinnovo dei contratti di fornitura per il 2004 con le società Ferrero, Lavazza, Grissin bon e Bahlsen, avrebbero alterato con mezzi fraudolenti il libero esercizio del commercio riguardo alla distribuzione di alimentari, con l’uso indebito di informazioni riservate relative alle condizioni contrattuali praticate dal concorrente Coop Italia agli stessi fornitori, al fine di ottenere un maggior vantaggio economico non solo in relazione al contratto incorso di negoziazione (2004) ma anche in relazione ai contratti stipulati negli anni pregressi, e stati ritenuti colpevoli dal Tribunale di Milano e condannati, con rito abbreviato, a due mesi di reclusione con pena sospesa e non menzione.

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