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VINO & COMUNICAZIONE

Dopo le gelate, la conta dei danni tra i filari e il silenzio dei media italiani

L’Italia dell’agricoltura e del vino alle prese con gli effetti del crollo delle temperature: ma giornali e tv danno più spazio ai vigneti di Francia

Mentre molti media, anche nazionali, si sono concentrati sui danni ai vigneti di Francia, anche l’Italia paga la stretta del gelo, con danni soprattutto a vigneti e frutteti, che, in alcuni areali, fanno registrare perdite anche totali della produzione. Lo sottolinea Confagricoltura, secondo cui il danno al momento ammonta ad 1 miliardo di euro, e richiede pertanto interventi straordinari, magari rifinanziando il Fondo di solidarietà Nazionale. Del resto, in Francia il Presidente Macron ha già annunciato interventi straordinari, e allora se proprio si vuol seguire la Francia, lo si faccia sul piano politico, non sui media nazionali, dove vino e viticultura trovano sempre meno spazio.
Il tema, intanto, sta diventando sempre più sensibile, tanto che se ne è occupato, in una nota ufficiale, anche Raffaele Nevi, deputato e vicepresidente del gruppo Forza Italia.
“Oggi sulla stampa viene dato ampio spazio ai danni delle gelate in Francia, che hanno distrutto circa l’80% dei vigneti. Posso ben immaginare il sentimento di questi imprenditori agricoli, perché l’eccezionalità di questo evento atmosferico produrrà ingenti danni economici. Voglio però sottolineare che la stessa cosa si è verificata anche qui in Italia. Migliaia di ettari di vigneti andati completamente persi con le gelate”, si legge nella nota del deputato forzista. “Le associazioni di categoria in questi giorni - continua - hanno lanciato diversi appelli proprio per un intervento straordinario delle istituzioni nazionali ed europee. Alcune stime parlano di danni a circa il 60% della produzione italiana. Oltre ai vigneti, anche l’ortofrutta è seriamente coinvolta con picchi di danni alla produzione quantificati tra l’80 e il 90% in alcune parti del nostro Paese. Mi auguro - conclude Nevi - che autorevolissimi organi di stampa italiani diano maggiore voce ai produttori italiani e al nostro comparto agroalimentare, che è il secondo settore economico del Paese”.
A certificare la portata dei danni tra i vigneti, arriva puntuale il monitoraggio di Assoenologi, secondo cui le conseguenze dell’ondata di gelo sono importanti anche in Italia. La situazione appare distribuita a macchia di leopardo, ma a soffrire di più sono state le zone di media collina e di fondovalle, con danni specifici su quelle varietà precoci che avevano già emesso i primi germogli. Ci sono zone particolarmente colpite in Toscana e Umbria, ma anche alcuni territori dell’Emilia-Romagna e del Veneto, oltre a tante altre zone dove non si rilevano, fortunatamente, particolari ricadute specialmente nelle regioni del sud che sono quelle a più alta potenzialità produttiva.
Da questo primo monitoraggio, salvo eccezioni, non si prevedono, a oggi, riduzioni significative del potenziale produttivo nazionale, anche se una valutazione effettiva sui reali danni alla produzione potrà essere effettuata solamente tra una decina di giorni, quando le “gemme cotonose” passeranno allo stadio successivo e si apriranno e, al tempo stesso, avremo superato altre giornate in cui si prevedono nuovamente cali termici importanti. “La preziosa attività di monitoraggio Assoenologi sull’intero territorio italiano è finalizzata a fornire un contributo importante ai tanti produttori che, sempre più spesso, devono fare i conti con il fenomeno del cambiamento climatico”, commenta il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella.

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