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DOPO TANTA ATTESA, NASCE IL GOVERNO MONTI, E IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI È SALVO: IL NUOVO MINISTRO È MARIO CATANIA, GIÀ CAPO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE E INTERNAZIONALI DEL MINISTERO

Nel nuovo Governo Monti c’è il Ministero dell’Agricoltura, e questa, dopo il rischio paventato di vederlo saltare, è già una bella notizia e un riconoscimento (dovuto, ma non scontato) al valore che il settore ha per il Paese. Il nuovo Ministro è Mario Catania, sulla cui competenza non ci sono dubbi, visto che è dal 1988 tra i dirigenti del Ministero, con un curriculum di tutto rispetto, e che merita quanto meno un credito di fiducia. E, cosa che non guasta in un momento delicato per la Politica Agricola Comunitaria e per l’Italia (che con la riforma rischia di perdere 280 milioni all’anno), dal 2009 ad oggi Catania è stato Capo Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del Ministero, e vanta un ottimo rapporto con il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro. Catania, dopo Zaia, Galan e Romano, è il titolare n. 4 del Ministero in meno di 4 anni.

Focus - Chi è Mario Catania, il curriculum vitae del nuovo Ministro dell’Agricoltura

Nato a Roma il 5 marzo 1952, Mario Catania si laurea in Giurisprudenza all’Università La Sapienza nel 1975 e dopo tre anni, nel 1978, inizia, tramite concorso ed in qualità di direttivo, la sua carriera al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste. Presta servizio presso la Direzione generale degli affari generali e successivamente, a partire dal 1987, presso la Direzione generale della tutela economica dei prodotti agricoli, ove si occupa di politica agricola comunitaria. Nel 1988 è vincitore di un concorso a dirigente del Ministero, ed assume servizio in tale qualifica il 16 aprile 1989 presso la Direzione generale della tutela economica dei prodotti agricoli. Le funzioni svolte riguardano la politica agricola comunitaria nel settore zootecnico e successivamente anche la politica della qualità. Partecipa ai lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea ed alle altre riunioni comunitarie in occasione della trattazione delle materie di competenza.
Durante la presidenza italiana dell’Unione Europea nel 1990 è presidente del gruppo di lavoro lattiero-caseario dell’Unione. Durante la presidenza italiana del 1996 è portaparola italiano nel Comitato Speciale Agricoltura dell’Unione, organo comunitario cui è demandata la preparazione dei Consigli dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea e che esercita una potestà deliberante nelle materie di competenza del predetto Consiglio.
A partire dal 1996, e fino ad oggi, prende parte regolarmente ai lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea, ed affianca il Ministro pro-tempore nei lavori e nei negoziati comunitari riguardanti la politica agricola comunitaria, partecipando inoltre a numerose missioni e ad incontri internazionali del Ministro stesso.
A partire dal 1 settembre 1997 presta servizio a Bruxelles nella Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea e si occupa dei rapporti con le istituzioni e gli uffici comunitari, nonché della fase di negoziato delle normative comunitarie concernenti il settore agricolo. Partecipa regolarmente ai lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e del Comitato Speciale Agricoltura dell’Unione Europea. Continua ad assistere il Ministro pro-tempore nei negoziati e negli incontri comunitari ed internazionali. A decorrere dal 1 dicembre 1999 è nominato capo-delegazione e portaparola italiano nel Comitato Speciale Agricoltura. Durante la presidenza italiana dell’Unione nel 2003 svolge le funzioni di presidente del predetto Comitato.

Nel settembre 2005 si conclude il servizio nella Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea ed è nominato Direttore generale della Direzione generale delle politiche agricole del Ministero delle politiche agricole e forestali. La predetta Direzione generale è titolare della competenza relativa alla negoziazione ed alla applicazione della politica agricola comunitaria e degli accordi internazionali.
L’11 marzo 2008 è nominato Direttore generale della Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato, nel quadro della nuova articolazione ministeriale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, disposta dal Dpr 9 gennaio 2008, n.18. Alla predetta Direzione generale fanno capo le competenze concernenti la politica agricola comunitaria e gli accordi internazionali. Anche in tale veste continua a svolgere le funzioni di portaparola italiano nel Comitato Speciale Agricoltura e a partecipare ai lavori del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura. Il 12 novembre 2009 è nominato Capo Dipartimento delle politiche europee ed internazionali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con competenze relativa alla politica agricola comune ed alla politica della pesca.

Focus - Dalle sfide della Pac a quelle del mercato, dal sostegno al “Marchio Italia” alla parità di condizioni nella concorrenza, alla conferenza nazionale ecco le priorità dell’agricoltura italiana per il neo Ministro Catania: lo dicono Confagricoltura, Coldiretti e Cia
Dalle sfide e prossime scadenze della Pac allo sviluppo competitivo e sostenibile delle imprese, dall’innovazione tecnologica e di mercato all’alleggerimento burocratico, occupazione e migliore distribuzione del valore nella filiera, e ancora, dal sostegno al “Marchio Italia” alla parità di condizioni nella concorrenza lungo la filiera agroalimentare, dalla ripresa del confronto con le rappresentanze del sistema agroalimentare, dalla conferenza nazionale per una posizione autorevole del “sistema Paese” all’aggregazione fondiaria: ecco le priorità per l’agricoltura italiana che il Governo e il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania dovranno affrontare secondo le principali associazioni di categoria italiane, da Confagricoltura a Coldiretti alla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori.
“Mario Catania - dice il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - avrà davanti un compito molto impegnativo, sia per le prossime scadenze della Pac, sia per le attese delle imprese agricole in termini di sviluppo competitivo e sostenibile, innovazione tecnologica e di mercato, alleggerimento burocratico, occupazione e migliore distribuzione del valore nella filiera. L’agricoltura italiana vuole accelerare, il suo percorso per essere al centro della scacchiera economica nazionale ed europea. Altrettanto vitale è evitare di dover subire modelli che non sono conciliabili con il nostro sistema agricolo, ricco di alta professionalità. Sono certo che il neotitolare del ministero, forte della lunga esperienza maturata in materia di politiche agricole nazionali e comunitarie - sottolinea il presidente di Confagricoltura - vorrà e saprà essere vicino alle imprese del settore ed accompagnarle verso la realizzazione di questi obiettivi. A lui va sin d’ora la massima disponibilità, convinta e non formale di Confagricoltura”.
Per il presidente di Coldiretti Sergio Marini quella di Mario Catania “è un’ottima scelta, un tecnico di grande esperienza che si insedia in un momento particolare per il Paese e per il futuro dell’ agricoltura italiana, in una delicata fase del negoziato di riforma della Politica agricola comune (Pac)”. Le tre priorità per l’agricoltura italiana secondo Coldiretti? “Investire sul valore del Made in Italy agroalimentare e sul “Marchio Italia”, pressing sul negoziato europeo di riforma della politica agricola, garantire parità di condizioni nella concorrenza lungo la filiera agroalimentare”.
“Al neo-Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania esprimiamo le più vive congratulazioni - sottolinea il presidente della Cia Giuseppe Politi - fin da adesso ribadiamo la nostra più convinta e fattiva collaborazione per favorire la crescita dell’agricoltura, che sta attraversando una fase di grave difficoltà, e che si trova ad affrontare le complesse sfide della Pac 2014-2020. Al nuovo ministro - aggiunge Politi - chiediamo una ripresa del confronto con le rappresentanze dell’intero sistema agroalimentare, da anni bruscamente interrotto”. Per la Cia la concertazione resta, infatti, un elemento fondamentale per sviluppare scelte condivise che permettano di affrontare i problemi delle imprese e di tutelare gli interessi dei nostri agricoltori. “Ci sono precise priorità - secondo Politi - una posizione autorevole del “sistema Paese” e, quindi, un impegno dell’intero esecutivo nella trattativa Ue sulla riforma Pac post 2013 e un nuovo progetto di politica agraria, che possa essere delineato attraverso una reale Conferenza nazionale, un appuntamento che resta fondamentale. Un progetto per accrescere le capacità concorrenziali delle imprese agricole e delle filiere agroalimentari, per valorizzare e difendere il made in Italy: per la semplificazione amministrativa, per il ricambio generazionale e l’aggregazione fondiaria. Al nuovo responsabile delle Politiche agricole inviamo, quindi, gli auguri per un proficuo lavoro nell’interesse dei nostri imprenditori agricoli. Siamo certi che il ministro Catania, per la sua consolidata esperienza e per le sue capacità professionali, sarà in grado - conclude Politi - di fornire un contributo concreto per far uscire l’agricoltura dall’attuale crisi”.

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