Agrigento, splendida città siciliana in cui ogni anno si assiste ad una delle vendemmie più belle del mondo - la raccolta dei grappoli tra i filari della Valle di Agrigento, sotto il Tempio di Giunone, con i templi greci sullo sfondo in un connubio tra viticoltura, arte ed archeologia impareggiabile - è la “Capitale Italiana della Cultura” 2025. Scelta tra dieci candidate, Agrigento è stata proclamata nel corso di una cerimonia al Ministero della Cultura, alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del presidente della Giuria Davide Maria Desario.
Qui, da un vigneto coltivato in una delle aree archeologiche più famose del Belpaese, nasce un vino protagonista del rilancio di un intero territorio: è “Diodoros”, il vino della Valle dei Templi ad Agrigento, frutto di un progetto che vede alleati pubblico e privato, l’Ente Parco ed i produttori del territorio, per rilanciare i flussi turistici in questi territori colpiti da un vero e proprio processo di spopolamento. Alla base, c’è un’unione di vedute: vino e archeologia possono far grande un territorio dove l’agricoltura svela il senso e l’origine della civiltà.
Il titolo di “Capitale Italiana della Cultura” è stato istituito nel 2014, con l’obiettivo di sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
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