Dopo il boom del vino, dell’olio, della pasta e del cioccolato, è il miele la nuova passione dei gourmet: l’importante è che sia artigianale, genuino e soprattutto italiano. Se i più esperti sanno distinguere alla perfezione le differenti tipologie, si moltiplicano da Nord a Sud i corsi per assaggiatori, e impazzano i mieli ricavati da varietà floreali originali, come il corbezzolo, la sulla e il tarassaco. Ma gli apicoltori italiani - che si sono dati appuntamento a Montalcino per la “Settimana del Miele” (12/14 settembre), la più importante mostra-mercato del settore - avvertono i consumatori: quando si acquista il miele occorre scegliere con attenzione, e soprattutto leggere bene l’etichetta. L’invito degli esperti è privilegiare confezioni in cui sia riportata chiaramente l’origine geografica e l’indicazione dell’apicoltore che ha prodotto il miele, evitando i barattoli di cui si nasconda l’origine e la modalità di trasformazione dietro all’equivoca dizione “miscela di mieli”.
“Quello del miele - spiega Francesco Panella, presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani - è un settore in cui sono purtroppo molto frequenti frodi e adulterazioni. Si va sul sicuro scegliendo quello che in etichetta indica con chiarezza dove, da chi e come è stato prodotto, ovvero un prodotto tradizionale italiano, estratto per centrifugazione, che non ha subito trattamenti che possono modificare le sue caratteristiche e, in particolare, non è mai stato riscaldato a temperatura superiore a 40° C. Da anni - continua Francesco Panella - ci battiamo affinché l’Unione Europea riconosca il “Vergine Integrale” come STG, Specialità Tradizionale Garantita, ai sensi dei regolamenti comunitari per la qualità e tipicità (DOP, IGP, STG)”. Questo riconoscimento è importante perché consentirebbe la tracciabilità del miele italiano rispetto a produzioni di minor qualità provenienti da Paesi extracomunitari: anche se è stato recentemente deciso il blocco delle importazioni di miele dalla Cina Popolare (che forniva fino all’anno scorso oltre il 50% del fabbisogno comunitario), a causa dell’incredibile arretratezza delle garanzie igienico-sanitarie e di rilevanti tracce di un antibiotico proibito in molte derrate alimentari, il pericolo è che si verifichino le cosiddette “triangolazioni”, ovvero l’arrivo da Paesi terzi e non controllati di miele cinese adulterato. Ecco dunque un motivo in più per consumare miele italiano, la cui produzione quest’anno è stimata nell’insieme nella media, dopo che nel 2002 si è verificato un calo di produzione che ha toccato punte del 70% e ha costretto gli apicoltori a richiedere lo stato di calamità, anche se alcuni timori sulla produzione definitiva di fine stagione derivano dalla tremenda siccità che flagella le fioriture estive. La scelta dei mieli di casa nostra non potrebbe essere più vasta: l’Italia, con notevoli variazioni ambientali e climatiche tra una regione e l'altra, è l'unico Paese al mondo in grado di produrre tantissime qualità di miele, ciascuna con proprietà, gusti, usi e prezzi diversi. “Basta con l’anonimo miele industriale - afferma Fabio Tassi, presidente dell’Associazione Apicoltori Siena Grosseto Arezzo (Asga), con sede a Montalcino - basta con il “miele” inteso in senso generico: finalmente si impara a riconoscere “i mieli” come per altri prodotti agroalimentari vanno forte le specialità artigianali, i gusti più ricercati e sfiziosi, le rarità da intenditori: i buongustai sono in grado di scegliere il miele giusto a seconda delle occasioni, sapendo bene che quello perfetto per dolcificare il the è diverso da quello da spalmare su una buona fetta di pane croccante, o da quello che si sposa meravigliosamente con un formaggio stagionato”.
Se il miele millefiori è il più amato e consumato in Italia, negli ultimi tempi vanno forte soprattutto i mieli monoflora (ovvero ottenuti dal nettare di una stessa pianta in misura non inferiore al 45%) di specie rare ed originali: come il miele di corbezzolo, uno dei più prelibati e costosi (si produce in Sardegna e a Montalcino, nel Senese, ed è caratterizzato da profumo intenso e sapore amaro e leggermente resinoso); il miele di eucalipto (raccolto in Lazio, Calabria e Sardegna, è di colore ambrato, profumo aromatico e sapore penetrante); il miele di girasole (è giallo vivo e dalla rapida cristallizzazione, si produce in Toscana, Piemonte ed Abruzzo); il miele di rododendro (si raccoglie sulle Alpi a 2.000 metri di altitudine, è molto chiaro e presenta profumo delicato e sapore fruttato); il miele di sulla (si raccoglie nelle regioni centrali, soprattutto in Toscana, è di colore chiaro e sapore delicato). Da veri esperti il miele di melata, ottenuto dalla “Metcalfa pruinosa”, un insetto di origine americana recentemente introdotto nel nostro Paese e diffusosi soprattutto nell'Italia nord-orientale. Attacca molte piante sia spontanee che coltivate e produce un'abbondante melata, raccolta dalle api che ne fanno un miele molto particolare: di colore scuro, di sapore meno dolce dei mieli di nettare, a volte addirittura leggermente salato.
L'appuntamento - La Settimana del Miele
(12/14 settembre) a Montalcino
Montalcino torna ad ospitare la Settimana del Miele, e per alcuni giorni il territorio del Brunello si trasforma nella più importante vetrina di apicoltura e dei prodotti dell’alveare in Italia: la rassegna (dal 12 al 14 settembre, nella Fortezza trecentesca) sarà interamente dedicata al dolce prodotto delle api, antichissimo e assolutamente naturale, ormai di gran moda sulle tavole degli italiani. I segreti e le virtù del miele, i suoi mille sapori, ma anche momenti di studio e di dibattito scientifico saranno al centro di questo appuntamento annuale. Nella mostra-mercato i visitatori potranno assaggiare un universo di mieli provenienti da tutte le regioni, conoscere gli altri tesori dell’alveare - pappa reale, propoli, polline, cera - e tutti i prodotti che se ne ricavano: cosmetici, digestivi e liquori al miele, caramelle, biscotti, confetture, frutta secca al miele e tante altre prelibatezze. La Settimana del Miele, organizzata dall'Associazione Apicoltori di Siena Grosseto Arezzo (Asga) e dalla Camera di Commercio di Siena, si è ormai conquistata un ruolo di primo piano a livello nazionale anche per il concorso “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano, e per gli incontri tecnici tra esperti, studiosi, docenti universitari e istituzioni. Quest’anno in particolare due convegni dedicati a “La pappa reale italiana, nuove opportunità per l’apicoltura” e “Patologie delle api. Quali prospettive per il futuro?”.
Info: Apicoltori Siena Arezzo Grosseto (Asga) - tel. 0577/848488
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