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E IL QUESTION TIME VA IN CAMPAGNA: IL MINISTRO LUCA ZAIA HA INCONTRATO GLI AGRICOLTORI IN UN’AZIENDA AGRICOLA PER PARLARE DEI TEMI PIÙ ATTUALI DEL SETTORE. LA FINANZIARIA, LE NORME DI ETICHETTATURA, LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE

Dal Parlamento alla campagna per parlare direttamente con chi l’agricoltura la fa davvero: così il Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, ieri, ha dato vita al primo Question Time del Contadino, dove il ministro ha incontrato, nella corte dell’azienda agricola “La Torre” di Campagnano, una rappresentanza di agricoltori della provincia di Roma, insieme al presidente di Coldiretti Sergio Marini, esponendo i punti chiave della Finanziaria che riguardano il settore primario, e rispondendo alle domande dei presenti proprio come avviene nei question time parlamentari. Zaia ha toccato i temi di maggiore attualità dell’agricoltura italiana, dalle risorse economiche alle norme sull’etichettatura, dalla lotta alle contraffazioni ai rapporti con l’Unione Europea.
Una Finanziaria, ha detto Zaia, “costruita per la salute dei conti pubblici, tagliando i rami secchi, gli sprechi, giocando d’anticipo sulla crisi che sta investendo i mercati in questi giorni e per affrontare la quale è necessario che la nostra economia abbia solide fondamenta”.
“Il nostro obiettivo è quello di arrivare, nel 2011, ad un taglio del 48% del bilancio del Mipaaf, per ottimizzare le risorse a nostra disposizione e rendere più efficace la nostra azione sul territorio, anche grazie ad uno snellimento del corpo di leggi che regolano il settore, norme, queste, che presto riuniremo nel Codice Agricolo”.
A proposito della Finanziaria, il ministro si è detto aperto a fare gli “aggiustamenti” possibili anche grazie al contributo di idee degli agricoltori, “ per rimpinguare, ad esempio, il Fondo di Solidarietà Nazionale, dove è stato necessario tagliare risorse per 42 milioni di euro”.
Zaia ha fatto anche appello al “grande senso di responsabilità” necessario per affrontare con più forza il futuro prossimo. “Al mio impegno di migliorare quanto fatto finora, dunque, - ha aggiunto - deve affiancarsi il vostro e quello dei produttori italiani. Se riusciremo ad ottenere risorse sufficienti a consentire a tutti di stipulare una polizza, dobbiamo essere poi tutti consapevoli che ciò renderebbe superflue richieste aggiuntive per il risarcimento dei danni causati dalle calamità naturali”.
Il sequestro in Piemonte, avvenuto nella mattinata, di 8000 litri di vino prodotti con l’aggiunta di zucchero, pratica vietata in Italia, ha dato occasione al ministro di parlare anche di “tolleranza zero”: “la nostra inflessibilità nei confronti di chi delinque a danno dei consumatori e dei produttori onesti è anche la prima garanzia a tutela dei tantissimi lavoratori impegnati ogni anno nel comparto agricolo. Continueremo - ha detto il Ministro - con le attività di controllo a tappeto su tutto il territorio, avvalendoci presto anche del contributo della costituenda task force fra Carabinieri Politiche Agricole, Corpo Forestale dello Stato e Icq, che ringrazio tutti per l’impegno e la dedizione che dedicano al loro lavoro”.
Ma in un periodo in cui l’economia è l’argomento principe, non poteva mancar la questione dei prezzi: “i cali congiunturali dimostrano che gli aumenti dei prezzi al dettaglio non sono da imputare in nessun modo ai contadini - ha detto Zaia, commentando l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli pubblicato oggi dall’Ismea - ma, semmai, ad una filiera troppo lunga, agli incrementi tariffari e in parte anche alla speculazione. È evidente che nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola si verificano delle storture. Lavoreremo per correggerle e contemporaneamente per sostenere i redditi degli agricoltori”.
Zaia ha anche sottolineato come il comparto agricolo sia uno dei pochi a tirare l’economia italiana in un periodo congiunturale molto sfavorevole a livello mondiale.
In base alla rilevazione Ismea, a settembre l’indice dei prezzi è stato pari a 113,4, registrando una diminuzione del 2,5 per cento rispetto ad agosto scorso. I prezzi delle coltivazioni, in particolare, si sono ridotti su base mensile del 6,7 per cento e su base annua addirittura dell’11,9 per cento. “Non dobbiamo chiedere scusa a nessuno se l’agricoltura e l’agroalimentare italiani, grazie al lavoro di famiglie come quella che ospita oggi, sono riconosciuti e apprezzati ovunque, perché garanzia di gusto, qualità e sicurezza. Anzi. Siamo pronti a proseguire per la strada tracciata con il riconoscimento dell’obbligo di etichettatura di origine per l’olio d’oliva. Tra pochi giorni, quando gli uffici legislativi competenti completeranno il loro parere, presenteremo un provvedimento per estendere quell’obbligo a tutti i prodotti italiani. Questo, non soltanto a garanzia del cittadino - consumatore, che dovrà avere sempre la possibilità di scegliere fra il made in Italy ed il resto del mondo, ma a sostegno dell’economia dei nostri territori, che, oggi più che mai, siamo sollevati non parli che italiano”.
Parole di apertura anche nei confronti dell’Unione Europea, verso la quale più volte Zaia ha mostrato il proprio disaccordo: “L’Europa non è solo matrigna - ha detto il ministro -: ci aspettiamo che attenda da buon notaio le proposte che tra poco saremo in grado di avanzare. Perché il sistema agricolo italiano è in grado di “consigliarsi” da solo la strada migliore, avendo chiari, nella mente, due punti di riferimento: i produttori e i consumatori”.
Zaia nell’occasione ha anche ribadito il suo no agli Ogm e alla clonazione animale.
“Osservando dalle nostre campagne e dai nostri allevamenti pieni di vitali differenze - ha detto - ciò che è accaduto in Gran Bretagna, dove gli Ogm sono diventati il pane dei poveri e i prodotti Ogm Free appannaggio dei più abbienti, possiamo dire che quello non è stato un buon affare per nessuno”.

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