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E’ IN ARRIVO LA NUOVA LEGGE ETICHETTATURA, MA NON PER TUTTE LE FILIERE. STRALCIATO IL TESTO, SI SALVANO QUATTRO ARTICOLI

Etichettatura sì, ma potrebbero passare solo i quattro articoli che non comportano oneri per lo Stato. La maggioranza ha proposto alla Commissione - al cui esame è il testo dell’articolo 6 del disegno di legge 2260 - di stralciare il documento in aula alla Camera, per “salvare” gli articoli 2, 5bis, 6 e 7 che non prevedono spese da parte del Tesoro. Così da evitare rallentamenti all’approvazione della normativa.

Dal canto suo il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan avrebbe assicurato di inserire i provvedimenti “scartati” che comportano una copertura finanziaria - ereditati dall’inserimento dell’etichettatura nel disegno legge sulla competitività sotto l’egida del ministero di Luca Zaia - in un decreto ad hoc così da liberare una volta per tutte la questione etichettatura.

Vale a dire la proroga sulle agevolazioni previdenziali per le aree svantaggiate e di montagna, senza la quale il costo della manodopera aumenterebbe per le aziende del 42 per cento; il finanziamento del fondo bieticolo, vale a dire 43 milioni di euro per il 2009 e il 2010; e la riduzione del gasolio per la coltivazione sottoserra.

La proposta è stata presentata ieri sera in Commissione alla Camera al fine di creare una corsia preferenziale per l’etichettatura inserendo gli articoli in questione all’interno di un testo di Giorgio Jannone, il 2833, depositato un anno fa e assegnato ieri in Commissione probabilmente proprio per veicolare gli articoli. Oggi scade il termine ultimo per presentare eventuali emendamenti in materia e stasera, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, verrà presa in Commissione la decisione definitiva.

Ma il testo arrivato alla Camera dal Senato, spiega il vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera Angelo Zucchi (Pd), prevede l’etichettatura solo per alcune filiere, a discrezione del ministero delle Politiche agricole deputato a valutare caso per caso. “Sottoponendo il Ministero delle Politiche Agricole - spiega - ad una serie di eventuali pressioni da parte delle lobby”. Secondo Zucchi l’etichettatura “deve riguardare tutte le filiere e tutti i prodotti, che si possono in seguito escludere nel caso in cui dovessero emergere particolari complicanze”.

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