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E’ L’EXTRAVERGINE IL PREFERITO DAGLI ITALIANI (72%), CHE DI FRONTE AD UN MERCATO CHE CONFONDE, SCELGONO LA QUALITA’, DAL BIO ALLE DOP E IGP FINO AL 100% ITALIANO: LO DICE UNAPROL. UNA “NICCHIA” DI QUALITA’? IL NORD-EST

Aumentano gli acquisti di extravergine da parte delle famiglie italiane rispetto ad altre categorie di oli. A sottolinearlo è l’Unaprol secondo il quale, fatto 100 il consumo totale, se il 15% è dato dall’olio di oliva in genere, il 72% è rappresentato dall’extra vergine, di cui l’1% biologico (7,81euro/litro), un altro 1% Dop e Igp (9,89 euro/litro) e il 12% dalla categoria del 100% italiano (4,04 euro/litro), soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’origine obbligatoria in etichetta. “Di fronte ad un mercato che confonde il consumatore - spiega il presidente di Unaprol, Massimo Gargano - l’alta qualità legata all’identità del territorio rappresenta la carta vincente dell’olivicoltura italiana, di fronte a consumatori più evoluti ed esigenti”. Una “nicchia” di qalità? Il Nord Est del Belpaese, dove nel 2009 si è registrato +4% per numero di piante di olivo (855.000) sul 2008 e +5% per gli ettari investiti. Positivo, secondo Unaprol, anche il bilancio per la zona del Garda Dop, con +2,5% per il numero di piante (1.180.00 piante) e +3% per gli ettari investiti (4.158). E questo in particolare in Friuli Venezia Giulia, con +11% e +6%. Quanto al consuntivo della campagna 2009/2010 delle Dop della zona Nord Est, per il Garda Dop sono stati certificati 12.078 quintali di extravergine, cui si aggiungono 7.450 quintali del Veneto Dop e 1.150 quintali della Dop Tergeste in Friuli Venezia Giulia. Quanto alle prospettive per l’ormai prossima campagna, secondo il direttore di Unaprol, Ranieri Filo della Torre, “sono buone, con un aumento di circa il 10%. In crescita anche i consumi in Russia, Australia, Brasile e Stati Uniti, come anche l’export con +13% nel primo trimestre 2010, dovuto all’extravergine 100% italiano, alle Dop e al biologico”.

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