E’ partita in grande stile la “corsa all’oro” di Montalcino: migliaia di bottiglie di Riserva 1997 sono state opzionate da importatori e ristoratori americani, tedeschi e svizzeri, ancora prima dell’immissione in commercio. Gli operatori non intendono correre il rischio di rimanere senza quella che è stata definita la “vendemmia del secolo”, che nella Riserva 1997 trova la sua massima espressione. Intanto le cantine sono ormai vuote: la produzione delle ultime vendemmie è stata interamente venduta, letteralmente andata a ruba. E stanno già fioccando le prenotazioni per il Brunello 1998, che insieme alla Riserva 1997 verrà presentato in anteprima il 14 e 15 febbraio con “Benvenuto Brunello”, evento internazionale per giornalisti ed operatori, che approda a Montalcino dopo il road show in Inghilterra, Austria, Germania e Stati Uniti. Spiega Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello: «Non potremmo desiderare un risultato migliore. Per le annate passate non c’è rimasto più niente da commercializzare: i produttori hanno esaurito tutto il Brunello. Si può dire che la domanda del mercato è decisamente superiore alla nostra offerta. Questo risultato è ancora più importante se si tiene conto che si tratta di un fenomeno in controtendenza: mentre è in leggera flessione la spesa destinata al vino di alto livello, il Brunello di Montalcino rappresenta evidentemente un’eccezione, continuando ad esercitare un forte interesse sul mercato mondiale».
Un comparto che gode di ottima salute, e lo dimostrano i dati: il distretto del Brunello di Montalcino, nel 2002, ha realizzato 143 milioni di euro di business (oltre 270 miliardi delle vecchie lire), con una crescita del 10% sul 2001. Il merito principale di questo importante risultato va all’eccezionale annata 1997, la migliore del Novecento, che è stata immessa in commercio lo scorso anno suscitando un richiamo particolarmente forte. La produzione totale di bottiglie nel distretto di Montalcino è di 12,5 milioni: 5,5 quelle di Brunello, di cui 700.000 bottiglie di Riserva. Le bottiglie di Rosso di Montalcino sono 3 milioni, a cui si aggiungono 1 milione di bottiglie di Sant’Antimo e 100.000 di Moscadello. Per il resto (3 milioni di bottiglie) i vini di Montalcino hanno una denominazione Igt. L’export tocca quota 64% (in particolare gli Usa sono il primo mercato, a seguire ci sono Svizzera, Germania, Canada e Austria). Quotazioni record anche per i valori fondiari: un ettaro di vigneto di Brunello, secondo un’indagine effettuata dall’Istituto Nazionale d’Economia Agraria (Inea), ha raggiunto oggi un valore di 250.000 euro, quasi mezzo miliardo di lire (ma talvolta i valori reali salgono anche a 4/500mila euro). I viticoltori di Montalcino sono 220 - di cui 156 imbottigliatori. Gli ettari a vigneto nel territorio sono 3.000, di cui 1.550 sono iscritti all’albo del Brunello. Notevoli anche le cifre che si muovono intorno al Brunello: il territorio di Montalcino registra 80 milioni di euro di indotto nel turismo e nel terziario, con un flusso di oltre 900.000 turisti all’anno.
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