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È PASTA MANIA: SONO PIÙ DI 13 MILIARDI I PIATTI CREATI NEL MONDO CON LA PASTA ITALIANA, LEADER NEL 2011 (3.300 MLN DI TONNELLATE PRODOTTE) E NEL 2012 EXPORT A +7,8%. ECCO I NUMERI DELLA PASTA, DI SCENA OGGI AL “WORLD PASTA DAY” A CITTA' DEL MESSICO

Non Solo Vino
La locandina del Wordl Pasta Day 2012

È pasta mania: non importa che siano spaghetti, penne o rigatoni, la pasta italiana continua a conquistare i palati di tutto il mondo, sono 13 miliardi e 275 milioni i piatti creati nel globo con questa eccellenza del Belpaese, che nel 2011 si è confermata leader mondiale con una produzione di 3.300 milioni di tonnellate e nei primi sette mesi del 2012 vola l’export con +7,8%. Parola dell’Aidepi, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, proprio nei giorni del “World Pasta Day”, di scena a Città del Messico oggi e domani, quando si raduneranno gli Stati generali dei rappresentati dall’International Pasta Organization (Ipo) sul tema “Pasta, cibo del futuro” (info: www.wfp.org).

Secondo l’indagine Aidepi, la pasta italiana si è confermata per il 2011 leader nel mondo con una produzione di 3.300 milioni di tonnellate, seguita da Stati Uniti, Brasile e Russia. I mercati esteri assorbono oltre il 53% della produzione nazionale. Quanto ai consumi nazionali di pasta secca, si sono mantenuti negli ultimi anni stabili. Sui mercati esteri, l’Unione Europea continua a “divorare”
pasta italiana e si registra un incremento del 7,1% in valore. In particolare in Germania, Francia e Regno Unito si registrano dati di crescita superiori alla media, rispettivamente del 8,4%, 9,8% e 7,4%. Spicca inoltre la crescita in Paesi come la Svizzera (+10,3%), la Russia (+23,7%) e la Norvegia (+28,7%). Gli Stati Uniti rimangono i primi importatori extra Europa, registrando nei primi sette mesi del 2012 un +20,8% in valore. Molto bene il continente asiatico con un valore dell’export che si attesta a +11,4%. Tra i Paesi d’Oriente il trend più sorprendente si registra in Cina che, in soli 7 mesi, ha visto quasi raddoppiare l’importazione di pasta italiana. In crescita
anche l’India, con un +13% rispetto allo scorso anno.

Focus - Coldiretti: è piatto crisi, record export a 2,1 miliardi (+7%). Crescono anche i consumi degli italiani (+4%)

La pasta è il piatto della crisi con le esportazioni che crescono del 7% in valore e faranno registrare a fine anno addirittura il record storico di circa 2,1 miliardi, mentre salgono anche i consumi interni che aumentano in quantità del 4% nei primi nove mesi dell’anno, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale degli alimentari che si riducono invece del 3%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione del World Pasta Day che si festeggia in concomitanza con l’apertura del Salone del Gusto di Torino dove la Coldiretti, davanti al padiglione 2, ha aperto una Bottega di Campagna Amica con le paste più innovative nate nel 2012, da quella firmata dagli agricoltori italiani (Fai) a quella “della Bontà” in collaborazione con la Lega del Filo d’oro mentre nei supermercati Coop è iniziata proprio quest’anno la vendita della prima pasta autarchica al 100 per 100 italiana dal campo allo scaffale.

La pasta - sottolinea la Coldiretti - è presente tutti i giorni sulle tavole di dieci milioni di italiani che ne consumano circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno per un controvalore di 2,8 miliardi di euro ed è tornata a essere nel pieno della crisi un prodotto di punta nell’alimentazione con gli italiani che sono i maggiori consumatori mondiali con circa 26 chili per persona nell’ultimo anno, una quantità che è stata tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta salgono - precisa Coldiretti - l’Italia con i 26 chili all’anno a testa, il Venezuela con 13 chili all’anno a testa e la Tunisia con 12 chili all’anno a testa. In Italia sono consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro. L’Italia è leader anche nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858.000 tonnellate). In altre parole è un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo è fatto in Italia. Nel corso del 2012 sono aumentate del 7% le esportazioni in valore di pasta italiana nel mondo ma in Cina - continua la Coldiretti - le vendite sono più che raddoppiate (+110%) anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell’ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi.

La vera novità del “World Pasta day” 2012 è l’arrivo sul mercato quest’anno di pasta ottenuta al 100% dal grano italiano per iniziativa del progetto Filiera Agricola Italiana (Fai) della Coldiretti. L’italianità della pasta è infatti considerata il vero valore aggiunto del prodotto, secondo un sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it. Nella scelta della pasta il 56% considera infatti fondamentale l’italianità, il 26% il formato, l’11% il prezzo più basso e solo il 7% la marca famosa.

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