L’etichetta, si sa, in certi casi è tutto, così come la pubblicità è l’anima del commercio: e in un’epoca nella quale l’immagine vince costantemente i fatti - e in cui i modelli di bellezza sono quasi sempre a dir poco irrealistici - persino un’irrefrenabile voglia del proprio cibo preferito potrebbe essere rapidamente smorzata da un numero a tre o quattro cifre al posto del suo logo. E così il curatore di un account Instagram, il social network di fotografia di Facebook, ha deciso di dedicare proprio a questo curioso caso di ingegneria “psico-visiva” il suo “caloriebrands”, nel quale si trovano esclusivamente immagini di prodotti alimentari confezionati, ma con il logo sostituito dal loro apporto calorico.
Va dettoche l’impatto visivo è notevole, dato che un comune vasetto di pesto alla genovese Barilla non ha certo lo stesso effetto se c’è il numero 988 al posto del logo, per non parlare di una pizza della celebre catena di consegne a domicilio statunitense “Domino’s” (1680 kcal, su una dieta media giornaliera consigliata compresa tra le 1800 e le 2000) o di un familiare vasetto di Nutella, dove campeggia - con la “finezza” grafica della prima cifra in rosso - un monumentale 4520. E, in cauda venenum, “caloriebrands” non risparmia alcolici di vario tipo e natura, con una bottiglia di Heinken da 33 associata al numero 144, l’iconica bottiglia della vodka Absolut “sfregiata” dal numero 1625 o il vermouth Martini che, dal canto suo, “vale” la bellezza di 1555 kilocalorie.. Contraccolpi (e cortocircuiti), se si vuole, della società dell’immagine...
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