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E SE IL “RE” DEI FORMAGGI MADE IN ITALY RISCHIA UNA NUOVA CRISI? SCATTA IL PIANO D’AZIONE DEL CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO: RITIRO DEL 6% DA DESTINARE A NUOVI MERCATI E DAL PRESIDENTE GIUSEPPE ALAI LA PROPOSTA DI UN GOVERNO DELLA PRODUZIONE

E se il “re” dei formaggi made in Italy rischia una nuova crisi? Scatta il piano d’azione del Consorzio del Parmigiano Reggiano: ritiro di un 6% della produzione da destinare ai nuovi mercati e dal presidente Giuseppe Alai la proposta di un governo della produzione. Così, la filiera del Parmigiano Reggiano rischia l’innesco di una nuova crisi. Dopo un 2011 che ha segnato il totale superamento del lungo periodo di difficoltà e dei grandi record per le quotazioni all’origine (+18% con un prezzo medio di 10,76 euro/kg), per l’export (oltre un milione di forme, pari al 32% della produzione vendibile) e per i ritiri messi in atto dalla società I4S controllata dal Consorzio, ora il Parmigiano-Reggiano è di nuovo in difficoltà. A preoccupare è soprattutto l’aumento produttivo del 7,1%, che non accenna a flettere anche in questo primo scorcio del 2012, ma anche l’arrivo sul mercato italiano di 16 nuovi formaggi duri non Dop.

Secondo Alai, servono dunque “azioni urgenti” a partire da “un governo della produzione, altrimenti si rischia di generare solo più offerta in assenza di crescita del mercato”. Alai chiede dunque una “crescita ordinata, rientrando in quel +1,3% annuo stabilito dai piani e, in caso di superamento del tetto stabilito, l’applicazione senza tentennamenti di un prelievo consortile aggiuntivo destinato alla ricerca di nuovi mercati sui quali orientare le eccedenze”. Ma c’è di più, e a questo proposito balza in primo piano l’azione approvata dall’Assemblea, che autorizza il Consorzio, attraverso la società I4S, al ritiro di un 6% della produzione per orientarla in modo esclusivo a fini istituzionali, all’export e sui mercati che oggi segnano una scarsa presenza del prodotto. Dall’assemblea è emersa anche la proposta di assegnare al Consiglio del Consorzio il mandato di creare una borsa comprensoriale con i rappresentanti di tutti gli operatori della filiera.

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