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È SEMPRE E COMUNQUE L’AGROALIMENTARE A TENERE A GALLA L’ECONOMIA ITALIANA: IL MERITO FONDAMENTALE E’ DELL’EXPORT, CHE CONTINUA A CORRERE, SPECIE GRAZIE AL VINO (+9% NEI PRIMI 7 MESI 2013) E AI PRODOTTI FRESCHI (+10%) CHE, ADESSO, GUARDANO AGLI USA

Non Solo Vino
L’agroalimentare tira l’economia italiana

Se non ci fosse l’agroalimentare a tirare l’economia del Belpaese, chissà a che punto sarebbe la ripresa, che qualcuno scorge alla fine di un tunnel lungo 6 anni, e che in molti invocano, senza eccessiva convinzione. Il settore primario, che comunque sul mercato domestico paga la continua erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, si scopre invece più che competitivo all’estero, dove continua ad inanellare un successo dietro l’altro, diventando il vero apripista per tanti altri settori, da quello dell’auto a quello della siderurgia, grazie ad una capacità di integrazione ed internazionalizzazione sconosciute ad altri comparti. Così, l’export di cibo made in Italy nei primi 7 mesi del 2013 ha messo a segno un confortante +7%, soprattutto grazie alle vendite di vino, cresciuto del 9% sui mercati globali, e che a fine 2013 potrebbero toccare per la prima volta i 5 miliardi di euro.
Ottima anche la performance dei prodotti freschi dell’agricoltura, che crescono del 10%, più dei prodotti alimentari, che mettono a segno comunque un ottimo +6,9%. Risultati che non sono figli del caso, come ricordano le associazioni di categoria, da Cia a Confagricoltura passando per Coldiretti, ma di una strategia che ha visto, per la prima volta, il coinvolgimento diretto nella cabina di regia per l’Italia internazionale proprio dei rappresentanti del mondo agricolo, bravo, a sua volta, a fare sistema, razionalizzando le risorse e lavorando sulla frammentazione del panorama agroalimentare del Belpaese.
E se la meta preferita dalle bottiglie del Belpaese, in quanto a giro d’affari, sono gli Stati Uniti, dove l’Italia enoica, nel primo semestre dell’anno, è cresciuta del 3,7% in quantità e di ben il 9,6% in valore, adesso anche l’ortofrutta guarda con interesse e fiducia a Occidente. È notizia di oggi la firma del piano operativo sottoscritto dall’Animal and Plant Health Inspection Service (Aphis) americano e dal Servizio fitosanitario centrale del Ministero delle Politiche Agricole, con il quale è stato definito il programma per l’esportazione di mele e pere italiane verso gli Usa, grazie al quale nell’arco di qualche settimana i primi container di mele e pere potranno ufficialmente fare rotta su New York.

Focus - L’accordo Usa-Italia sull’export ortofrutticolo nelle parole del Ministro delle Politiche Agricole, De Girolamo
“Con questo accordo sono state gettate le basi per l’apertura di un nuovo e importante sbocco commerciale per il comparto ortofrutticolo italiano. Il mercato degli Stati Uniti d’America può avere delle potenzialità enormi, dovremo essere in grado di sfruttarle. Sono molto soddisfatta per aver raggiunto questo risultato, frutto della stretta collaborazione e delle sinergie realizzate tra pubblico e privato, che ha visto il Mipaaf, le Regioni interessate e gli operatori del settore lavorare fianco a fianco, con l’unico obiettivo di valorizzare la qualità del nostro Made in Italy”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, commentando la firma del piano operativo, sottoscritto dall’Animal & Plant Health Inspection Service (Aphis) americano e dal Servizio Fitosanitario Centrale del Ministero delle Politiche Agricole, con il quale è stato definito il programma finalizzato all’esportazione di mele e pere italiane verso gli Usa.

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