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È TEMPO DI SAGRE E CON L’AUTUNNO CALDO (QUASI UN GRADO IN PIÙ SULLA MEDIA), LE FESTE DEDICATE AI PRODOTTI DI STAGIONE DEL BELPAESE FANNO IL PIENONE, FREQUENTATE DA BEN 23,6 MILIONI DI ITALIANI DURANTE TUTTO L’ANNO: PAROLA DI COLDIRETTI

L’autunno inizia con quasi un grado di temperatura in più sulla media, con molti che, soprattutto nei weekend, stentano ancora ad abbandonare la spiaggia in diverse regioni mentre si registra un boom per feste e sagre paesane frequentate da ben 23,6 milioni di italiani durante l’anno. Lo afferma la Coldiretti nel riferire che la temperatura media di settembre è risultata superiore di 0,99 gradi centigradi alla media del periodo di riferimento 1971-2000 secondo i dati Isac-Cnr. E il caldo sembra resistere anche ad ottobre, quando, tradizionalmente, sottolinea la Coldiretti, si moltiplicano le feste e le sagre dedicate ai prodotti tipici dell’autunno, dai funghi alle castagne fino ai tartufi, a partire dalla celebre “Fiera del Tartufo Bianco” di Alba.

Dopo una lunga estate calda e siccitosa che aveva fatto temere il peggio, precisa la Coldiretti, è migliorata con le precipitazioni di settembre (+15% sulla media) e il caldo tiepido che ha favorito la crescita di funghi e tartufi. Secondo il Centro Nazionale Studi Tartufo infatti è partita con il piede giusto la stagione del tartufo grazie alle piogge settembrine che hanno riportato umidità nei terreni arsi dal caldo record dell’estate, anche se le quotazioni del Tartufo Bianco d’Alba sono in calo del 20%, per un prezzo di 300 euro circa all’etto. Buone notizie anche per i funghi la cui nascita per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che, riferisce la Coldiretti, coprono un terzo dell’Italia possano offrire una produzione di circa 30.000 tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati. L’attività di ricerca, afferma la Coldiretti, non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.

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