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E’ TUTTO ITALIANO IL CIOCCOLATINO PIÚ GHIOTTO DEL MONDO: ARRIVA IN LIBRERIA “GIANDUIOTTO MANIA”, SCRITTO DA CLARA E GIGI PADOVANI, DUE VERI CULTORI DELLA MATERIA

Non deve pesare più di 12 grammi, deve avere una forma a barchetta rovesciata e profumare intensamente di nocciole tostate: ecco la formula del perfetto gianduiotto, il cioccolatino tutto italiano, nato a Torino alla metà dell’Ottocento, che vanta una larghissima platea di estimatori in tutto il mondo. Ora è celebrato da due veri cultori della materia, Clara e Gigi Padovani, che in “Gianduiotto Mania” (Giunti, 14,50 euro) ne hanno ripercorso la meravigliosa avventura: dall’arrivo del cioccolato alla corte dei Savoia con Catalina Micaela, Infanta di Spagna e sposa nel 1585 di Carlo Emanuele I, fino alle Gianduieidi del 1867, il Carnevale che sancisce il battesimo del primo cioccolatino “vestito” al mondo, inventato da Michele Prochet e Pier Paul Caffarel, con il nome della maschera piemontese. Anche l’imperatore Napoleone Bonaparte contribuì indirettamente all’evento, con l’imposizione del blocco continentale, nel 1806, verso le merci provenienti dall’America Centrale: il cacao divenne introvabile in Europa e sempre più caro. I cioccolatieri torinesi trovarono il rimedio, lo sposalizio con le nocciole: per la prima volta il libro dei Padovani riporta alla luce il testo e la ricetta di un ottocentesco “surrogato” all’italiana, pubblicato nel “Piano teorico-pratico di sostituzione nazionale al cioccolato”, scritto nel 1813 da Antonio Bazzarini. Il libro svela anche il contributo fondamentale dei Valdesi alla “via italiana al cioccolato” e i segreti delle tre tecniche di produzione del gianduiotto: a mano con le antiche coltelle, stampato e colato per “estrusione”.

Il gianduiotto suscita una passione irresistibile e ispira scrittori, registi, artisti e personaggi del mondo dello spettacolo. Nelle pagine del volume sono raccolti i contributi originali di Giuseppe Culicchia, Ernesto Ferrero e Bruno Gambarotta, un disegno creato per il libro dal maestro Ugo Nespolo, le opinioni di Renzo Arbore, Piero Chiambretti, Luciana Littizzetto, Simona Izzo e Ricky Tognazzi. Da Evelina Christillin una magica rivelazione sul contributo dei gianduiotti alle Olimpiadi Invernali del 2006.

“Gianduiotto mania” è completato dalla raccolta di oltre quaranta ricette a base di gianduiotti. Un tuffo nel passato, con tante curiosità: la nascita dei savoiardi, il manoscritto con lo “zaballione della quaresima” del 1790 (senza uova) scoperto nelle carte dell’Archivio Storico della Città di Torino, la “cassata alla siciliana” (1891) dell’Offelleria Perbellini di Bovolone (Vr). Alcune ricette riguardano i dessert di antichi menu, realizzati adattando i testi di cucina dell’epoca, di Artusi, Chapusot, Pettini, Vialardi. Altri dolci sono stati creati dall’autrice Clara Vada Padovani, come l’inedito “budino al vermuth di Torino”. Ma la parte finale del ricettario è modernissima: rinomati pasticceri propongono la versione casalinga o la loro interpretazione di famose dolcezze subalpine, mentre chef stellati si cimentano in appetitosi piatti salati, come il “risotto mantecato”, la “bavarese di burrata” o la “quaglia al profumo di gianduiotto”.

Degli stessi autori, Clara e Gigi Padovani, si possono trovare in libreria anche “Conoscere il cioccolato” (Premio Paracucchi 2007 nel “Bancarella Cucina”) e il volume di grande successo “Passione Nutella” (2006, due edizioni).

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