Il rapporto, profondissimo, che risale alla fine del XVIII secolo e arriva fino ai giorni nostri, tra Bordeaux ed i suoi vini e gli Stati Uniti al centro di “Eastbound Westbound - A winemaker’s story from Bordeaux and California”, il film documentario diretto da Julien Couson da un’idea di Gérard Spatafora e Frédéric Lot, fondatori di E-Studi’Oz e scritto insieme all’ex giornalista e wine merchant (considerato “il più bordolese degli americani”, ndr) Jeffrey Davies. Se oggi il 16% del vino di Bordeaux finisce in Usa, buona parte del merito, storicamente, si può ascrivere al ruolo cruciale giocato da Thomas Jefferson, ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi e terzo presidente Usa. Thomas Jefferson arriva a Parigi nel 1785, dopo un lungo viaggio che lo porta prima tra i vigneti italiani, e poi nel Sud-Est della Francia, rimanendo incantato da ciò che vide a Bordeaux: grandi vini, vigneti curati ed un porto in piena e brulicante attività, forte di secoli di rapporti commerciali con Inghilterra, Paesi Bassi, Caraibi e Paesi Scandinavi.
Oltre al suo lavoro da diplomatico, Thomas Jefferson sarebbe così diventato anche un fervente ambasciatore dei vini di Bordeaux, riuscendo - da influencer ante litteram - a portarli Oltreoceano e farli diventare una vera e propria moda, almeno nella cerchia dei politici dell’epoca e successivamente alla Casa Bianca. Il carattere rivoluzionario e lo spirito illuministico della Francia, amatissima all’epoca da una fetta importante di americani, fece il resto. Sono gli albori del rapporto tra Usa e Francia, spinto, commercialmente, dall’abolizione delle tasse alle importazioni di vino francese voluta proprio da Thomas Jefferson una volta diventato Presidente. Oggi, molti professionisti del settore vino di Bordeaux e della California - sentendosi i legittimi eredi di questa amicizia culturale e viticola franco-americana - custodiscono la memoria di Thomas Jefferson, seguendone le orme, perpetuando e tramandando la sua eredità, generazione dopo generazione.
Ci sono imprenditori Usa che hanno investito a Bordeaux e, viceversa, Châteaux di Bordeaux che hanno investito negli anni scorsi in California, rafforzando un rapporto narrato da Jeffrey Davies insieme ai protagonisti di oggi, dal Principe Robert di Lussemburgo (Domaine Clarence Dillon) a Claire Villars-Lurton (Château Haut-Bages Libéral), da Noé Tesseron ed Alfred Tesseron (Pym-Rae, Château Pontet- Canet) a Denise Adams (Château Fonplégade), da Claire Villars-Lurton e Gonzague Lurton (Acaibo, Sonoma Valley) a Justine Tesseron (Château Pontet-Canet), fino a Robert Parker (fondatore di The Wine Advocate e punto di riferimento della critica internazionale a Bordeuax dal 1978 al 2017). Il film, girato tra Usa e Francia a partire dal 2020, porta lo spettatore tra alcune delle aziende più belle delle due coste, da Château Haut-Brion a Château La Mission Haut-Brion, da Château Quintus a Château Pontet-Canet, da Pym-Rae a Tesseron Cognac, da Château Durfort Vivens a Château Haut-Bages Libéral, da Acaibo Trinity Estate a Château Fonplégade fino a ADAMVS Estate.
Il film, che uscirà a fine anno, sarà presentato nei prossimi mesi in alcuni dei festival cinematografici più importanti, dal Sonoma International Film Festival in California al Seattle Wine and Film Festival a Washington, dal The Taste Awards a Los Angeles in California al Deauville American Film Festival in Francia, dal Napoli International Film Festival in Italia all’IDF di Amsterdam in Olanda fino al Wine International Film Festival di Barcellona, in Spagna.
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