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Eataly ci riprova in Giappone, dopo la chiusura dello store di Tokyo, con “Eataly Asia Pacific”, società controllata da Mitsui, partecipata da Kichiri e Eataly. Il neo ad Andrea Guerra: “più attenzione per i soldi persi e puntando sul franchising”

Non Solo Vino
Oscar Farinetti Patron di Eataly

Eataly ci riprova in Giappone: questa volta la catena degli store del gusto italiano di qualità fondata da Oscar Farinetti si affida a due solidi partner come la trading company Mitsui e la catena di ristoranti Kichiri, allo scopo di iniziare il commercio all’ingrosso e la vendita al dettaglio, il servizio di ristoranti e l’import di prodotti e ingredienti alimentari italiani nel Giappone e nella regione Asia-Pacifico. “Il modello non cambia, è lo stesso e non vogliamo tradire il format basato su mercato, ristorazione e didattica”, ha spiegato Luca Baffigo Filangieri, socio storico del patron Farinetti, nella presentazione all’Ambasciata italiana. E, quanto alla esperienza partita nel 2008 nel Sol Levante, ha rilevato che qualcosa non è andato per il verso giusto (lo store di Tokyo ha chiuso lo scorso anno), ribadendo che “per riuscire bisogna combinare partner e location”. La società oltre alle sedi in Italia, ne gestisce negli Usa, negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e, da ultima, una in Brasile, ma lo stesso neo ad Andrea Guerra ha ammesso di recente il proposito di tornare in Asia, ma facendo molta più attenzione a causa dei soldi persi e puntando sul franchising.

Il mezzo per gli ambiziosi obiettivi è Eataly Asia Pacific, società controllata da Mitsui dal 63,5% e participata da Kichiri e Eataly (al 34% e al 2,5%), che vuole fare leva sull’indiscusso interesse per il cibo italiano cresciuto sempre più negli ultimi anni e che, da ultimo, è spinto anche dall’Expo di Milano 2015. Eataly Asia Pacific, forte del contratto di franchising con Eataly e dei diritti esclusivi del marchio Eataly nel Sol Levante, si farà carico di due location che sono state gestite direttamente dalla controllata di Eataly in Giappone e prevede di aprirne di nuove: di medie dimensioni (negozi da 330 metri quadrati) e uno store di 1.000 metri quadrati di punta mirata al mercato dell’Asia-Pacifico, includendo come ovvio Tokyo in vista dei Giochi Olimpici del 2020.

Oltre alla vendita al dettaglio e ai ristoranti, la società stima di usare il marchio Eataly e i canali di vendita della controllata Mitsui Foods “per sviluppare commercio all’ingrosso su larga scala in Giappone”. Un canale d’eccezione per il made in Italy che sarà veicolato su altri mercati esteri, come quelli dei Paesi emergenti con forte espansione della domanda di cibo. Mitsui, con gli investimenti in Eataly Asia Pacific, potrà avere un’espansione commerciale nei mercati alimentari e retail della intera regione dell’Asia-Pacifico.

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