Detiene saldamente la "pole position" della qualità, che quest'anno è eccellente, ma, con poco meno di 5 milioni di quintali, il nostro paese cede la "maglia Rosa" di primo produttore mondiale di olio d'oliva. E' il profilo della campagna olivicola ed olearia presentata ieri a Roma dal presidente dell'Unaprol (la più importante unione nazionale delle associazioni di produttori di olive) Nicola Ruggiero, dal commissario Ismea Massimo Bellotti e dal ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio. La riduzione sul '99 è del 32%. La prima regione produttrice è la Puglia (2 milioni di quintali), seguono Calabria (1,2 milioni di quintali), Sicilia 440.000 quintali).
Cresce del 18% l'export dell'olio "made in Italy" nel mondo e tocca quota 215.000 tonnellate per un valore di 1173 miliardi. Cambiano anche le abitudini alimentari degli italiani: gli acquisti domestici sono rappresentati per il 36% degli oli di semi e per il restante 64% dagli oli di oliva. Gli italiani acquistano l'olio d'oliva allo stato sfuso per il 26% e per il 64% confezionato (in questo caso, il 74% sceglie l'olio extravergine di oliva).
Cresce anche la domanda in Italia della Denominazione di Origine Protetta (Dop): sono 24 gli oli extravergini che si fregiano della Dop. "Siamo passati dagli 11.000 quintali certificati Dop del '98/'99 agli oltre 37.000 quintali del '99/2000: si tratta di oli pregiati - spiegano Unaprol - con caratteristiche organolettiche diverse, che conferiscono all'Italia la ricchezza dei mille sapori e dei mille colori dell'olio extra vergine di oliva "made in Italy".
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024