La IV biennale di Cheese Art, manifestazione a carattere scientifico e gastronomico-culturale, caratterizzato dalla presenza di rarità casearie a latte crudo provenienti dai Paesi del bacino del Mediterraneo ha preso il via da due giorni.
Sono duecento le tipologie di formaggi in rassegna: venti specialità vengono considerate prodotti rari, in arrivo da diversi Paesi dell' area del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Cipro, Grecia, Slovenia). Ma non mancano i formaggi francesi, quelli svizzeri, gli spagnoli, i portoghesi. E poi c’é il Branza de Burduf , prodotto in Romania e aromatizzato all’interno di una corteccia di abete o di pino. Dall’Inghilterra arriva anche il Chesire (considerato l’antenato dell’Old Stilton, il più famoso prodotto caseario inglese), gli stravecchi, come un Parmigiano di otto anni, e i formaggi siciliani, a partire dai dop, Ragusano e Pecorino.
Il “piatto forte” della biennale è il binomio “Cheese & Fish”, la proposta è l’incontro fra due mondi, fra due civiltà, fra i gusti che hanno fatto grande la gastronomia siciliana.
E per celebrare questo matrimonio oggi otto pescherecci “capitanati” da chef di rinomata fama, con a bordo ospiti eccellenti tra giornalisti e autorità, hanno lasciato il porto di Portopalo per imbattersi in una vera e propria battuta di pesca. Sono stati i protagonisti di una degustazione “in diretta”, visto che il pescato è stato utilizzato dagli chef che hanno rivisato la stravagante combinazione formaggio e pesce crudo, esaltandone gli aspetti aromatici, culturali ma anche antropologici. Gennaro Esposito del ristorante “La Torre del Saracino” di Vico Equense nel borgo di Seiano, Paolo e Barbara Masieri del ristorante “Paolo & Barbara” di Sanremo, Carmelo Chiaramonte del ristorante “Il Cuciniere” del Katane Palace di Catania, Corrado Assenza del “Caffé Sicilia” di Noto, sono stati gli chef coinvolti.
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