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ECCO I RISTORANTI TOP DELLA GUIDA DE L'ESPRESSO, CURATA DA ENZO VIZZARI. LA NOVITA': 700 RISTORANTI DOVE MANGIARE BENE CON MENO DI 30 EURO

Anche la ristorazione paga pegno alla crisi e nonostante qualche segno di cedimento, tiene. Non solo, ma riserva anche molte e belle sorprese da parte di "giovani" e "nuovi" chef, alcuni emergenti, altri che ormai fanno la parte del leone al fianco di "vecchie" glorie. Tutti degni rappresentanti di quella cucina "buona & sana" apprezzata in tutto il mondo.
Puntuale la Guida de L'Espresso dei ristoranti d'Italia, per il 28esimo anno consecutivo, scatta una foto della nostra gastronomia, anzi le foto sono ben 2.600, con circa 400 new entry. "E' una ristorazione di ottima qualità che fatica molto - spiega il curatore della guida, Enzo Vizzari - in particolare a patire di più è quella di fascia alta. Al contrario c'è una ristorazione mediocre che prospera, facendosi pagare prezzi ingiustificati".

E, segno dei tempi, per il secondo anno su circa 700 ristoranti appare il simbolo del salvadanaio: "Sono quelli dove è possibile mangiare con meno di 30 euro - ricorda con un po' di amarezza Enzo Vizzari - Si può mangiare bene spendendo il giusto", sottolinea, spiegando che la guida è pensata per i clienti "normali", non solo per i gourmet.

E allora se ci si addentra tra le pagine della guida si scopre quella che Vizzari definisce "la nostra nazionale per il 2006", una squadra che schiera un poker d'attacco formidabile: Gianfranco Vissani e il Gambero Rosso di Fulvio Pierangelini ("Due autentici interpreti della cucina italiana"). Incalzati, un gradino sotto, dagli Alajmo de le Calandre e dalla Pergola di Heinz Beck.

E ancora "certezze e conferme" a partire dal Pescatore, all'enoteca Pinchiorri. Poi uno dei decani della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, classe 1930, tutt'altro che seduto sugli allori. E Giancarlo Perbellini, la squadra Piscini-Leveillé del Miramonti l'Altro. Scorrendo ancora la formazione top si incontrano Carlo Cracco, Massimo Bottura e Davide Scabin.

Panchina lunga. Ma la forza di questa "nazionale" è anche quella di avere alle spalle una "panchina lunga" che si fregia di un bel 17/20 e che quest'anno viene rafforzata da Ciccio Sultano, Salvatore Tassa (Colline ciociare), Giampiero Vivalda (Antica corona reale), Norberto Niederkofler (St. Hubertus), Claudio Sadler e il "magnifico" San Domenico.
Poi ci sono i giovani: Niko Romito, del ristorante reale di Rivisondoli, in provincia dell'Aquila. Tonino Cannavacciuolo, del ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio, in provincia di Novara. Poi c'è quello che Vizzari definisce "il giovane più giovane di tutti", ovvero il già citato Massimiliano Alajmo, de le Calandre, a Rubano, in provincia di Padova, che a poco più di trent'anni, si colloca ad un passo dal top della classifica vantando anche il primato del più giovane "tre stelle" al mondo della guida Michelin.

E Vizzari continua a snocciolare l'elenco dei "suoi" ragazzi: Massimo Bottura, dell'Osteria la Francescana a Modena. E Fabio Baldassarre dell'Altro Mastai e Massimo Troiani del Convivio, entrambi a Roma. "Dei giovani apprezzo quelli che uniscono a solide basi di cucina del territorio, il piacere di rinnovare. sempre, però, con prodotti locali", spiega Vizzari che vuole menzionare anche due "isolani": Pino Cuttaia de La Madia a Licata, in provincia di Agrigento e Roberto Petza di S'apposentu a Cagliari.

E qualche perla la si può cogliere anche scorrendo l'elenco dei locali a -30 euro: a Cornaredo, alla periferia di Milano, c'è il D'O, che si fregia di un bel 15/20. O anche, ma qui il conto sale leggermente, il Gambero Rosso a San Piero in Bagno, tra Forlì e Cesena. E più a sud, tra Caserta e Napoli, La stalla della Caveja, fino agli Antichi sapori di Bari.

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