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Ecco la “Banca delle Terre Agricole” Ismea: la mappa dei terreni pubblici in vendita, per valorizzare la terra italiana, contrastarne l’abbandono e il consumo, e rilanciare l’agricoltura. I primi 8.000 ettari ai giovani grazie al credito semplificato

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Nasce la Banca delle Terre Agricole

Serviva un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni pubblici italiani, una piattaforma capace di fornire tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali dei terreni, definendone modalità e condizioni di cessione e di acquisto. Uno strumento che potesse diventare un’opportunità soprattutto per i giovani, per incentivare il ricambio generazionale e per dare loro della terra insieme ai finanziamenti necessari a finanziarla.

Oggi questo inventario c’è: si chiama “Banca delle Terre Agricole” ed è un progetto di mappatura delle terre, disponibile sul sito www.ismea.it,
previsto dal Collegato Agricolo e realizzato da Ismea, l’ente economico del Ministero delle Politiche Agricole, per consentire a chiunque, soprattutto ai giovani, di reperire su internet i terreni di natura pubblica in vendita con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio fondiario pubblico, fermare il consumo di suolo, rimettere in circolo capitali e investimenti sul bene terra e riportare all’agricoltura anche le aree incolte, segnando un punto fondamentale nella ricomposizione fondiaria e nella lotta all’abbandono dei terreni agricoli, a beneficio della competitività dell’intero sistema agricolo italiano.

L’iniziativa che sarà amministrata da Ismea, è stata presentata oggi al Mipaaf alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, della senatrice Pd Maria Teresa Bertuzzi (che ha presentato l’emendamento per l’istituzione della Banca), dell’assessore all’agricoltura del Lazio Carlo Hausmann (in rappresentanza delle Regioni), del presidente di Ismea Enrico Corali, del direttore generale di Ismea Raffaele Borriello e del direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi.

La “Banca delle Terre Agricole” parte con i primi 8.000 ettari di terreni di proprietà di Ismea destinati con corsia preferenziale ai giovani, ma chiunque può accedere al sito www.ismea.it e avviare la ricerca per regione: è possibile trovare i terreni delle Regioni, delle Province Autonome, dei Comuni e degli Enti pubblici che sottoscriveranno convenzioni con Ismea, come pure i terreni dell’iniziativa “Terrevive”, gestita dall’Agenzia del Demanio con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Sono disponibili, individuate geograficamente e raggruppate per provincia, tutte le caratteristiche dei terreni, la loro posizione, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali e, per permettere ricerche più mirate a seconda delle esigenze produttive, è possibile consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili.

I primi 8.000 ettari di terreni di proprietà di Ismea destinati con corsia preferenziale ai giovani sono tutti in piena coltivazione. La procedura di questi primi terreni prevede un percorso semplice che inizia con una manifestazione d’interesse, attraverso la Banca della Terra, per uno o più lotti, passa attraverso una procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse a seguito di avviso pubblico e si arricchisce della possibilità di accedere mutui agevolati Ismea se la richiesta è effettuata da giovani. Le risorse finanziarie della vendita vengono finalizzate da Ismea esclusivamente ad interventi in favore dei giovani agricoltori.

“La “Banca delle terre agricole” può rappresentare uno strumento fondamentale per rispondere alla richiesta di terreni e valorizzare al meglio il patrimonio fondiario pubblico - afferma il Ministro Maurizio Martina - Dopo anni di attesa si parte. Dobbiamo stimolare in ogni modo la crescita delle nostre produzioni, consentendo soprattutto ai giovani di poter avere un accesso alla terra e al credito semplificati. Per questo motivo come Governo abbiamo messo in campo strumenti utili per gli under 40 come i mutui a tasso zero per gli investimenti, l’aumento del 25% degli aiuti europei e soprattutto, con l’ultima legge di bilancio, l’esenzione totale dal pagamento dei contributi previdenziali per i primi 3 anni di attività per le nuove imprese agricole condotte da giovani. La grande sfida che ci poniamo con la “Banca delle terre” è costruire per la prima volta una mappatura precisa dei terreni di natura pubblica e lavorare per renderli produttivi, soprattutto nelle aree interne. In questo senso rappresenta un mezzo centrale anche per il contrasto al consumo di suolo, perché la destinazione di questi terreni è e dovrà essere agricola”.

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