L’emergenza Covid fa crollare del 30% la spesa turistica per la tavola, a causa dell’assenza degli stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani, con drammatici effetti sulla ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare. Emerge da una stima della Coldiretti sulla spesa turistica per il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, che nel 2020 scende sotto i 20 miliardi di euro dopo una crescita costante nell’ultimo decennio. A pesare è soprattutto il crollo delle presenze dei turisti stranieri, a partire da quelli con elevate capacità di spesa come gli americani. Ad essere colpite sono state soprattutto le città d’arte storiche mete del turismo dall’estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti.
“La parte centrale di agosto e in generale il mese per i luoghi legati ai posti di villeggiatura, come mare e montagna, non è andata male, è stata una boccata di ossigeno per bar e ristoranti perché c’è stato il turismo italiano - spiega Roberto Calugi, dg Fipe Confcommercio - mentre nelle città d’arte, dove è mancato tantissimo il turismo straniero, la situazione è drammatica. Dalle nostre rivelazioni abbiamo, da gennaio ad agosto 2020, una media del 40% di perdita del settore di fatturato con situazioni a macchia di leopardo con un 30% dei nostri che ha perso anche l’80% di fatturato”.
Ma anche per i cittadini del Belpaese l’estate del Coronavirus è all’insegna del taglio della spesa con un calo del 13% rispetto all’anno scorso di vacanzieri nazionali, con solo 34 milioni di italiani che hanno deciso di non rinunciare a un periodo di ferie per almeno qualche giorno (indagine Coldiretti-Ixè). L’Italia è di gran lunga la destinazione preferita (scelta dal 93% degli italiani rispetto all’86% dello scorso anno), ma la svolta patriottica non riesce a compensare il calo dovuto alla mancanza di stranieri e al minor numero di italiani in vacanza che hanno anche ridotto il budget.
La spesa media totale destinata dagli italiani alle vacanze estive è crollata complessivamente a 588 euro per persona per effetto di ferie più brevi, meno lontane e dedicate soprattutto al relax familiare con la maggioranza degli italiani in viaggio che, continua la Coldiretti, ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati, mentre sono in sofferenza gli alberghi.
Una scelta che ha favorito soluzioni casalinghe anche a tavola, spiega Coldiretti, con le regole sul distanziamento sociale e il timore di evitare affollamenti in bar e ristoranti che nell’estate 2020 hanno spinto infatti il ritorno del pranzo al sacco in spiaggia per gli italiani in vacanza, con una maggioranza del 29% che porta insalata di riso, pollo o mare ed appena il 6% le classiche lasagne, secondo l’indagine Coldiretti-Ixè. Nell’elenco delle preferenze ci sono anche a macedonia (18%), caprese di mozzarella e pomodoro (16%), frittata di verdure o pasta (9%), parmigiana (7%) e polpette (4%).
Ma l’enogastronomia vince tra i souvenir, nota Coldiretti, con il 49% dei turisti che sceglie proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura e tra le specialità più acquistate spiccano i formaggi davanti a salumi, vino, olio extravergine d’oliva e liquori.
Anche nell’estate della pandemia la ricerca dei prodotti tipici è, dunque, diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop e Igp, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60.000 aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
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