Due miliardi di euro per sostenere la ripartenza delle zone colpite dall’alluvione, Emilia Romagna in testa: lo prevedono le misure approvate oggi dal Consiglio dei Ministri, come spiegato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al tavolo con quello della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e che prevede anche uno stanziamento da parte del Ministero dell’Agricoltura, di 100 milioni di euro per interventi di indennizzo a favore delle aziende agricole e ulteriori 75 milioni di euro a valere sul Fondo innovazione per l’acquisto di macchinari per le aziende danneggiate, a supporto di un settore, quello agricolo, tra i più colpiti in assoluto, come abbiamo raccontato qui.
Un intervento che la Coldiretti considera “un primo passo per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna dove a seguito della devastazione dell’alluvione saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione Europea”, ha dichiarato il presidente Coldiretti Emilia Romagna e vicepresidente nazionale Nicola Bertinelli (che è anche alla guida del Consorzio del Parmigiano Reggiano), presente all’incontro di Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni. “Ci sono le condizioni - ha sottolineato Bertinelli - per attivare al più presto il fondo Ue di solidarietà per accedere agli aiuti europei per le catastrofi naturali come è già avvenuto per i 613 milioni di euro assegnati alla Germania per l’ultima alluvione nel 2021, dopo che la stessa Commissione europea si è detta pronta a fornire assistenza al popolo italiano”. “Da quando è stato istituito il fondo europeo ha stanziato oltre 5 miliardi per 24 paesi europei colpiti da 80 calamità naturali fra inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità” ha aggiunto Bertinelli nel sottolineare che “l’eccezionalità del disastro che ha travolto l’Emilia Romagna impone uno sforzo da parte di Bruxelles per aiutare le nostre popolazioni che affrontano la catastrofe rimboccandosi le maniche, ma che non possono e non devono essere lasciare sole. “Serve al più presto - ha concluso Bertinelli - il Commissario del Governo per la ricostruzione che possa tagliare la burocrazia e fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle popolazioni e alle imprese”. Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50.000 posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. L’alluvione - ricorda Coldiretti - ha devastato oltre 5.000 aziende agricole.
“Risorse importanti, interventi tempestivi e burocrazia snella. Sono questi i passaggi chiave per portare l’Emilia-Romagna fuori dall’emergenza, a partire dal settore agricolo, devastato dal maltempo, con danni che già superano i 2 miliardi di euro”, ha detto dal canto suo la Cia-Agricoltori Italiani. “Ringraziamo il Governo per la rapidità e l’operatività dimostrata oggi - ha detto il presidente Cia, Cristiano Fini, intervenendo a Palazzo Chigi - mai come ora, bisogna agire in fretta e fare squadra per aiutare famiglie e imprese a ripartire. Fondamentale, quindi, lo stanziamento annunciato di 2 miliardi, con misure come lo stop a tasse e contributi fino al 31 agosto, l’istituzione di un commissario unico e il contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate”.
Per l’agricoltura, però, “gli indennizzi previsti alle aziende per 175 milioni di euro devono essere solo il primo passo - ha aggiunto Fini - il settore primario è completamente in ginocchio, con perdite destinate a salire ancora quando campi e stalle saranno bonificati. Tra frutteti e vigneti sommersi, allevamenti e serre allagate, il conto sarà salato per i nostri agricoltori, che alla mancata produzione dovranno sommare i danni infrastrutturali, quelli ad esempio per macchinari, attrezzature e reimpianti. Ecco perché noi chiediamo una legge speciale per l’agricoltura - ha evidenziato il presidente di Cia - con stanziamenti adeguati e strumenti straordinari per assicurare il salvataggio e la continuità delle filiere agricole locali, ricorrendo anche al Fondo di solidarietà Ue e al Pnrr. Accanto a misure di massima semplificazione amministrativa e procedurale per tutti gli iter della ricostruzione. Solo così si può recuperare uno dei motori più produttivi e strategici dell’Emilia-Romagna”.
Intanto, arriva qualche piccola buona notizia. Dopo l’alluvione della settimana scorsa in Romagna, che ha causato l’allagamento dello stabilimento dei succhi di frutta di Conserve Italia (azienda che controlla marchi come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani, con un fatturato 2021-2022 di 963 milioni di euro) a Barbiano di Cotignola (Ravenna), sono ripartiti già da ieri i carichi dei tir e le spedizioni della merce rimasta ferma e salvata da acqua e fango. Il magazzino automatico, che è stato infatti solo marginalmente interessato dagli allagamenti, potrà tornare a pieno regime già entro questa settimana con l’attività di spedizione dei prodotti per garantire le forniture ai clienti. La produzione di succhi e nettari a Barbiano rimane invece attualmente ferma e al momento non è possibile prevedere quando potrà ripartire. Da giorni il personale interno e di altre aziende esterne è al lavoro per ripulire reparti produttivi e magazzini, così da poter iniziare una prima ricognizione dei danni che al momento non è possibile quantificare con precisione.
È ripresa, invece, già da ieri, la produzione nell’altro stabilimento di succhi di frutta a Massa Lombarda (Ravenna) che non è stato invaso internamente dall’acqua e ha potuto ripristinare già da ieri anche le attività di spedizione. Qui saranno impiegati anche i lavoratori dello stabilimento di Barbiano attualmente disponibili e nelle condizioni di raggiungere la località. L’obiettivo di Conserve Italia è di sfruttare al massimo le potenzialità del sito produttivo massese per sopperire il più possibile al temporaneo fermo produttivo di Barbiano.
Destano molte preoccupazioni, però, i notevoli danni che si registrano nei campi dei soci produttori presenti in Romagna. “È ancora troppo presto - dichiara il Presidente Conserve Italia, Maurizio Gardini - per quantificare gli ingenti danni subìti dallo stabilimento di Barbiano, così come quelli che interessano i frutteti e i campi di pomodoro e vegetali dei nostri soci. Certamente una quota considerevole della nostra base sociale agricola è stata fortemente danneggiata dagli allagamenti e la disponibilità di materia prima per la prossima campagna sarà molto probabilmente inferiore a quella prevista. Questa alluvione - prosegue - ci ha colpito duramente ma, come accaduto 11 anni fa ad Albinia in Maremma dove l’acqua devastò il nostro stabilimento di pomodoro, siamo decisi a ripartire rapidamente e già lo stiamo facendo con l’aiuto di tanti nostri collaboratori che desidero ringraziare di cuore; non era affatto scontato poter vedere già ieri i tir partire con la merce da Barbiano e le linee produttive di nuovo in funzione a Massa Lombarda”.
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