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DATI

Esportazioni mondiali di vino sfuso a quota 2 miliardi di euro nei primi 9 mesi 2022

World Bulk Wine Exhibition: spedizioni a +5,9% a valore e -6,1% a volume (25,44 milioni di ettolitri), per un prezzo medio di 77 euro/hl
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Foto di Saman Taheri su Unsplash

Le esportazioni mondiali di vino sfuso sono aumentate del 5,9% a valore nei primi 9 mesi del 2022, sfiorando i 2 miliardi di euro (1,969 miliardi) di euro, mentre i volumi segnano un calo del 6,1%, attestandosi a 25,44 milioni di ettolitri, ad un prezzo medio che è passato da 69 euro/hl a 77 euro/hl (+12,8%). La Spagna, nettamente primo fornitore globale, è stato il Paese che ha aumentato di più il proprio fatturato - con un incremento di 45 milioni di euro -, ma ha anche perso di più in termini di volume (-1,26 milioni di ettolitri), mentre l’Australia, a prezzi inferiori, ha superato l’Italia come secondo Paese fornitore, e in termini di volume, è il vino sfuso del Sudafrica a crescere di più. Infine, calano molto le esportazioni da Francia, Stati Uniti e Slovacchia, mentre, al contrario, sono aumentate molto le spedizioni dal Portogallo, e l’Ungheria ha recuperato ciò che aveva perso nel 2021. In un periodo di forte inflazione e grande incertezza economica, la maggior parte dei principali Paesi fornitori ha notevolmente aumentato i prezzi.

Così i dati sui primi 11 mesi 2022, analizzati dalla World Bulk Wine Exhibition, la fiera internazionale del vino sfuso di Amsterdam, che sottolineano come l’andamento del commercio dei vini sfusi, in fin dei conti, sia del tutto simile a quello delle altre categorie di vino: in un momento di incertezza economica mondiale e di forte inflazione globale, dovuta a diversi fattori - l’invasione militare russa dell’Ucraina, la crisi della logistica e dell’approvvigionamento di materiali, la forte ripresa dei prezzi dei carburanti e dei costi energetici e un aumento generale dei costi di vita - tutte le tipologie di vino (sfuso, spumante, bag-in-box e imbottigliato) hanno registrato un notevole aumento dei prezzi, che si è ovviamente tradotto in un sostanziale aumento in termini di fatturato, ma solo la categoria degli spumanti è aumentata in anche in termini di volume.

Guardando ai player principali del mercato, la Spagna ha dominato le esportazioni globali di vino sfuso, e segna con forza la tendenza globale: positiva in termini di valore e negativa in termini di volume. La Spagna è stato il Paese fornitore che ha perso la maggiore quota a volume, secondo i dati raccolti fino a settembre 2022: ovvero un crollo in volume di 1,26 milioni di hl, mentre il rallentamento globale è di quasi 1,66 milioni di ettolitri. Tuttavia, la Spagna è anche il Paese che ha aumentato maggiormente il proprio fatturato (con un aumento di 45 milioni di euro), visto che il suo prezzo medio è cresciuto del 28%: un aumento di oltre il doppio rispetto alla media mondiale. Anche raggiungendo i 46 centesimi al litro, il vino sfuso spagnolo continua a registrare un prezzo molto più basso rispetto a quello dei concorrenti.
In termini relativi, le esportazioni spagnole di vino sfuso sono diminuite del doppio rispetto alla media globale in volume (-12,1% vs -6,1%), e aumentate oltre il doppio in valore (+12,6% vs +5,9%). Pur registrando prezzi più bassi, l’Australia ha superato l’Italia come secondo Paese fornitore di vino sfuso. A volume le esportazioni di vino sfuso australiano sono aumentate del 6,8%, raggiungendo quasi 2,75 milioni di ettolitri, superando così l’Italia come secondo Paese fornitore a livello globale. Le esportazioni di vino sfuso italiano sono diminuite invece del 2,9%, attestandosi a 2,62 milioni di ettolitri, e quelle del Cile sono cresciute dello 0,8%, pari a 2,59 milioni di ettolitri, avvicinando proprio l’Italia.
Tra questi tre Paesi l’Australia è stato l’unico, però, a perdere valore (-1%), e questo perché è stato l’unico Paese fornitore, insieme al Sud Africa (-1,3%), che ha registrato un calo del prezzo medio (-7,3%) tra i primi 10 Paesi esportatori al mondo. Australia che, così, diventa il secondo venditore in termini di valore, attestandosi a 226,7 milioni di euro. Il Cile è invece passato dalla quinta alla terza posizione nella classifica mondiale, con un fatturato cresciuto del 18,5%, a 226,6 milioni di euro. L’Italia resta in quarta posizione, con 225 milioni di euro (+13%), mentre la Nuova Zelanda passa dalla terza alla quinta posizione, con 209,3 milioni di euro (+3,9%).

Francia e Stati Uniti, hanno perso una quota considerevole del loro fatturato, che è crollato di quasi il 20%, rispettivamente a 181 e 145 milioni di euro. Al contrario, il Sudafrica ha rafforzato la sua ottava posizione, pari a 116 milioni di euro (+16,3%), ad appena 2 milioni di euro dagli Usa. In termini di volumi, il Sudafrica si è consolidato come il quinto Paese esportatore di vino sfuso, visto che le sue vendite sono cresciute del 17,8%, sfiorando gli 1,9 milioni di ettolitri, registrando quindi il tasso di crescita assoluto più elevato (+28,6 milioni di litri).

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