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Essere online, per i ristoratori, può ampliare di molto il giro d’affari, ma permane il problema del “no-show”: per combatterlo, però, non mancano gli strumenti, come emerso oggi a Modena nella tavola rotonda Fipe-Ascom e TheFork

Tra i maggiori gap da colmare nel mondo della ristorazione, particolarmente quando inserita in un contesto di qualità diffusa e di distretti del gusto, c’è anche quello della praticità e della familiarità dei ristoratori e dei loro esercizi commerciali con le prenotazioni online. Uno strumento che ha enormi potenzialità, ma che porta spesso con sé, come un rovescio della medaglia, una più ampia vulnerabilità al fenomeno del “no-show”, ovvero delle prenotazioni ricevute e poi non onorate dalla clientela. Un rischio particolarmente pericoloso per i ristoranti di fascia alta, spesso con pochi coperti, che però non deve divenire uno spauracchio, come emerso durante la tavola rotonda “Prenotazioni online e no-show nella ristorazione”, organizzata da Fipe, Ascom Modena e TheFork a Modena.
TheFork, specializzata nella fornitura di servizi di prenotazione online, ha sottolineato, per bocca del suo Senior Sales Manager per l’Italia Andrea Arizzi, che la sua piattaforma mette in campo una serie di strumenti a favore degli chef per fare in modo che si riduca l’incidenza del “no-show”, come la prenotazione con carta di credito, arrivata in Italia lo scorso aprile a seguito di un test effettuato con la collaborazione del ristorante Sadler di Milano. Nel caso in cui il cliente non si presenti, o cancelli la prenotazione in ritardo, il ristoratore può così decidere di addebitare la cifra da lui stabilita e accettata dall’utente in fase di prenotazione, mettendo così in campo un deterrente forte e concreto ad un uso troppo spregiudicato della prenotazione.
“La prenotazione online”, ha sottolineato Arizzi, “rappresenta il futuro della ristorazione. È, quindi, necessario dotare i ristoratori di tutti gli strumenti indispensabili per sfruttare al massimo i vantaggi di questo servizio. Secondo i dati in nostro possesso, l’incidenza del no-show con TheFork a livello globale a settembre è pari al 2,6% per tutti i ristoranti e prossima allo zero in caso di applicazione della soluzione con carta di credito. Va, però, considerato che la prenotazione con carta può impattare anche sul numero di prenotazioni, in quanto non tutti i clienti sono disposti a lasciare i dati della carta in fase di prenotazione, ecco perché per il momento abbiamo ritenuto di introdurla solo per la ristorazione di fascia alta”, ha concluso.

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