02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

ETICHETTA D’ORIGINE, L’EUROPA APRE ALLE RICHIESTE ITALIANE E APPROVA L’INDICAZIONE DI PROVENIENZA PER I PRODOTTI MONO-INGREDIENTE E PER LA CARNE BOVINA, IL POLLAME ED IL PESCE TRASFORMATI. PLAUSO DELLA COLDIRETTI: “COSÌ SI VALORIZZA IL MADE IN ITALY”

La tanto discussa legge sull’etichettatura d’origine, approvata dal Parlamento italiano, alla fine ce l’ha fatta a trovare spazio anche in Europa. Bruxelles, infatti, ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero caseari ed ortofrutticoli freschi, che si compongano di un unico ingrediente (con aggiunta solo di eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce. La diatriba tra Italia e alcuni Paesi europei sembra, così, spegnersi: in questo modo, secondo la commissione ambiente dell Parlamento Europeo, non si parlerebbe più, per la futura etichetta alimentare, di indicazione del Paese d’origine di un alimento ma, per l’appunto, solo di Paese o posto di provenienza, una definizione che appare più riduttiva. La votazione, comunque, ha avuto esito favorevole in Commissione Ambiente, in seconda lettura. A dirlo è la Coldiretti, che parla di “pronunciamento che riconosce l’importanza della legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che di fatto ha anticipato e sollecitato la norma comunitaria”.

L’esito positivo in Ue ha fatto seguito alla dichiarazione di una delegazione italiana - guidata dal Ministro della Salute, Ferruccio Fazio - che ribadiva l’importanza di indicare il Paese di origine e del luogo di produzione al fine della trasparenza del mercato, dichiarazione appoggiata anche da altri Stati membri. “Per l’Italia - dice la Coldiretti - significa anche valorizzare il vero made in Italy, in una situazione in cui, sugli scaffali, 2 prosciutti su 3 provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.”

Secondo un’indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani, il 97% considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risultato importante nell’interesse degli imprenditori agricoli e dei consumatori. Il Parlamento Europeo chiede di far conoscere in etichetta - precisa la Coldiretti - dove è stata allevata la mucca da cui si ottiene latte o un determinato formaggio o dove è stato allevato il maiale da cui è stata ottenuta la braciola. Un’informazione che, ad oggi, tra i prodotti dell’allevamento è obbligatoria in Europa solo per la carne bovina, dopo l’emergenza mucca pazza, mentre in Italia è resa disponibile anche per il latte fresco e la carne di pollo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli