Etichettatura, revisione delle emissioni industriali, fitofarmaci e aiuti alle aziende: sono alcuni dei temi principali al centro del Consiglio Agrifish che si è tenuto ieri a Bruxelles - sotto la presidenza di turno della Cecoslovacchia - a cui ha preso parte anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali Stefano Patuanelli.
Il tema dell’etichettatura, in particolare gli elementi relativi all’origine e alla scadenza del prodotto e le sue componenti nutrizionali, è stato al centro di una discussione intensa. Il Ministro Patuanelli ha confermato il no dell’Italia al Nutriscore e la necessità di difendere il diritto dei consumatori europei ad avere informazioni e non condizionamenti e di non cercare di omologarsi a modelli basati su processi industriali, dannosi sia per la salute che per l’ambiente. Secondo il presidente di turno Zdenek Nekula “un certo numero di Stati membri sostengono misure volontarie, molti altri chiedono un sistema armonizzato, tutti aspettano la valutazione di impatto della proposta di regolamento”.
La Commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides ha sottolineato che è arrivato il momento di “allineare” i diversi sistemi di etichettatura in Europa (che al momento possono creare confusione nel consumatore e ostacoli alla libera circolazione delle merci), tenendo conto sia del parere dell’Efsa che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea, sia del fatto che i consumatori preferiscono etichette nutrizionali “semplici e colorate”. In merito alla revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (Ied), Patuanelli ha definito un errore equiparare il settore zootecnico a quello industriale e ha sottolineato la necessità di intervenire non attraverso adempimenti burocratici, ma con strumenti incentivanti alla transizione ecologica. Ai ministri europei è stata poi richiesta un’ulteriore valutazione di impatto della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur). Patuanelli ha condiviso la necessità di portare a termine una nuova valutazione di impatto sulle produzioni europee e sulla sicurezza alimentare dell’Unione, per evitare che una transizione ecologica “non sostenibile” si possa trasformare in un ulteriore elemento di perturbazione del mercato.
I Ministri Ue hanno anche richiesto, a grande maggioranza, di prolungare la durata del quadro temporaneo di emergenza per gli aiuti di Stato oltre il 31 dicembre 2022. Ad ottobre un nuovo emendamento prevederà il via libera a sostegni fino a 62.000 euro per ogni azienda del settore agricolo colpita dalla crisi.
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