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ETICHETTE, FRENA QUELLA D'ORIGINE

"La legge che impone l'obbligo di indicare in etichetta l'origine della materia prima è stata una fuga in avanti. Dovremo ora rivedere la materia e discuterne con gli operatori delle diverse filiere. Prima di questi accordi quelle norme non entreranno in vigore". Parola del Ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, per «Apertamente, gusto chiaro», evento di Federalimentare, che dall'8 al 13 novembre aprirà le porte di un centinaio di aziende alimentari al pubblico.

Un messaggio rassicurante per gli industriali, che contro quella legge avevano presentato ricorso alla Corte di Giustizia; ma anche una prima risposta alla Commissione Ue che quelle norme aveva contestato nel metodo e nel merito. "Il problema - ha sottolineato Alemanno - è che le parti devono superare le frizioni su questioni che finiscono per creare forse eccessive preoccupazioni da una parte ed esagerate aspettative dall'altra, e imboccare la strada di una maggiore collaborazione. Con un obiettivo comune: valorizzare la qualità/globale del made in Italy alimentare, anche attraverso incentivi che possano fungere da collante per l'intera filiera". "Stiamo lavorando - ha detto il ministro - a un decreto legislativo che ridisegni i vecchi accordi interprofessionali per trasformarli in veri e propri contratti, di natura volontaria, ai quali possono essere agganciati dei premi qualità".

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