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EUROMONITOR

Euromonitor: ecco gli otto consumatori tipo a livello globale. Ma non tutti sono “da vino”

Diversi per età, sesso, stipendio ma soprattutto per approccio ai consumi. “Empowered Activist” e “Inspired Adventurer” i più wine oriented
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Il profilo dei consumatori tipo globali di Euromonitor

C’è il tradizionalista, l’attivista convinto, il casalingo, l’avventuriero, il lavoratore imperterrito, il cauto pianificatore, l’ottimista bilanciato e lo spendaccione impulsivo. Sono gli 8 profili del consumatore tipo, comuni in tutto il mondo, disegnati da Euromonitor: tutti diversi, per età media, stipendio, approccio alla vita e, soprattutto, rapporto con lo scaffale. Ma procediamo con ordine, quello che a livello globale è definito come “Secure Traditionalist” rappresenta una fetta del 20% dei consumatori, di cui il 53% uomini, per un’età media di 41 anni: guadagnano in media 34.594 dollari all’anno, non amano fare shopping, non danno grossa importanza ai grandi brand e preferiscono risparmiare. Insomma, un target da conquistare con politiche di prezzo, che poco attraggono il mondo del vino. Quindi ci sono gli “Empowered Activist”, il 17% dei consumatori, per il 55% donne, 40 anni di età media: guadagnano in media 38.842 dollari, sono convinti, con le loro scelte, di poter fare la differenza, hanno a cuore i problemi globali e, di conseguenza, danno molta importanza a ciò che comprano, con l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente di ciò che comprano. È una fetta potenzialmente importante se non fondamentale, specie per i produttori enoici che hanno deciso di sposare filosofie produttive come il biologico o il biodinamico. I “Conservative Homebody”, invece, che rappresentano il 16% dei consumatori, di cui il 52% uomini, per un’età media di 37 anni: guadagnano in media 41.230 dollari, ma sono focalizzati più che altro su ciò che riguarda sé stessi, come famiglia, casa e spiritualità, seguono le mode imposte dagli altri, anche in termini di prodotti agroalimentari, amano fare shopping ma non sono particolarmente materialisti. Gli “Inspired Adventurer” valgono il 13% dei consumatori, per il 52% sono donne, hanno un’età media di 38 anni e guadagnano 36.779 dollari: amano provare cose nuove, hanno sempre grandi sogni e progetti, come viaggiare e vivere all’estero, magari lavorando in proprio, e sono tra i pochi a spendere a volte più di quanto non abbiano. Proprio la curiosità e l’apertura mentale, in un settore complesso e variegato come quello del vino, li rende particolarmente interessanti.
Gli “Undaunted Striver”, pari ad un altro 13% dei consumatori, sono per il 57% uomini, hanno 37 anni ed in media guadagnano 54.618 dollari: sono esperti di tecnologia e consapevoli del valore di ciò che comprano, per questo, con grande interesse per cose sempre nuove, puntano spesso su prodotti di marca e di alto livello. In pratica, il target perfetto per il vino di qualità. Andando avanti, troviamo i “Cautious Planner”, il 9% dei consumatori, per il 54% donne, 45 anni di età ed uno stipendio medio annuo di 37.633 dollari: prestano molta attenzione alla gestione dei propri soldi, raramente fanno acquisti impulsivi, preferiscono comprare in negozio e pagare in contanti. Importante il rapporto qualità/prezzo, che potrebbe premiare, tra i wine lovers, proprio le produzioni italiane. Quindi c’è il “Balanced Optimist”, target di cui fanno parte il 9% dei consumatori globali, al 60% donne di 41 anni di età, con uno stipendio medio di 49.868 dollari (il secondo più alto): preferiscono la qualità alla quantità, danno molta importanza alla propria salute ed al proprio benessere e cercano prodotti di valore, dimostrandosi anche loro particolarmente interessanti per chi produce e vende vino di qualità. Infine, gli “Impulsive Spender”, appena il 5% dei consumatori nel mondo, per il 54% donne, di 38 anni e con uno stipendio medio di 34.420 dollari: come suggerisce il nome, fanno spesso acquisti impulsivi, specie se sentono di trovarsi di fronte ad un’occasione, vivono per il presente ed il piacere immediato più che per il futuro, e non hanno grandi rapporti con la tecnologia. Tra tutte le tipologie di consumatori, la più instabile e difficile da accontentare.

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