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EVENTI - IL CIOCCOLATO ALLA CORTE DEL “BAROLO CHINATO” INEDITI ABBINAMENTI PER SCOPRIRE UNO DEI VINI LIQUOROSI PIU’ STRAVAGANTI DELLA TRADIZIONE PIEMONTESE

Da una parte il cioccolato, dall'altra il Barolo chinato: è un connubio davvero inedito quello proposto dai Comuni di Barolo e dall'Enoteca regionale del Barolo, che, per “Cioccolato 2005”, daranno vita a tre appuntamenti per far conoscere al grande pubblico la dolcezza del cioccolato abbinata a uno dei vini liquorosi più intriganti e particolari della tradizione enologica piemontese. Vino intenso ed aromatico, che unisce Barolo, rigorosamente docg, con corteccia di china calissaia, radice di rabarbaro e di genziana, il “Chinato” si presta ad accompagnare le migliori produzioni dei grandi maestri pasticceri e tutti i sapori che sa offrire la vasta gamma del cioccolato.
Il primo appuntamento è fissato il 26 e 27 febbraio, nel castello comunale Falletti nel Comune di Barolo, con una manifestazione piena di degustazioni e uno speciale percorso didattico organizzati in collaborazione con il Consorzio di Barolo e Barbaresco di Alba e con la Scuola Enologica, e, dal 4 al 13 marzo, in Piazza Castello a Torino, sarà la volta dei cioccolatieri torinesi che proporranno una serie di curiosi abbinamenti; quindi, l’appuntamento con il “Chinato” il 12 e 13 marzo, nelle storiche sale di Palazzo Barolo a Torino, con approfondimenti conoscitivi e degustativi guidati direttamente dai produttori.

Alla scoperta del Barolo Chinato …
La denominazione “Barolo Chinato” (info: barolo@baroloworld.it - web : www.baroloworld.it) è consentita per i vini aromatizzati preparati utilizzando come base vino Barolo docg, senza aggiunta di mosti o vini non aventi diritto a tale denominazione a con un’aromatizzazione tale da consentire, secondo le norme vigenti, il riferimento nella denominazione china.
Superba espressione della civiltà del Barolo, il Barolo Chinato ha una storia tutta sua da raccontare, attraverso le cui pagine si rivelano aspetti affascinanti della quotidianità e dell’immaginario contadino di Langa.
Le sue origini appartengono all’epica del Barolo, all’età dei patriarchi e ci introducono nella vivace realtà vitivinicola del Barolo a fine Ottocento. Culla del Barolo Chinato non sono, però, le prestigiose cantine locali, bensì i retrobottega di due straordinari speziali, Giuseppe Cappellano di Serralunga (che rimane il preferito da WineNews, e indiscutibile cult) e Zabaldano di Monforte d’Alba.
Personaggi carismatici del mondo del Barolo, i due farmacisti seppero applicare (ognuno la propria formula) le tanto decantate proprietà della China Calissaia al Barolo, creando un “elisir” dall’immediata fama commerciale e dalle durature fortune all’interno della cultura contadina di Langa.
Il “prelibato Barolo Chinato” Zabaldano merita una medaglia d’oro all’Esposizione franco-italiana di Nizza del 1899. Tonico, sovrano, cordiale, virile: sono gli appellativi che all’epoca magnificano le proprietà di questo originale toccasana, protagonista della cultura della tavola e della farmacopea popolare langarola.
Arrivato un certo interesse commerciale, il Barolo Chinato conosce, poi, l’indifferenza dei decenni del secolo dopoguerra (tra gli anni ’50 e ’70), in corrispondenza con la crisi dei modelli culturali contadini. Amorevolmente “protetto”, quasi nascosto, dalla più vera civiltà del barolo e dalla paterna ed appassionata opera di promozione degli eredi del Cappellano, il Barolo Chinato ha saputo, però, sopravvivere ai tempi integrati per figurare, oggi, con inalterata orgogliosa fierezza contadina tra le proposte più raffinate della grande cucina albese.
Nelle segrete formule e nel sapiente equilibrio di Barolo, china calissaia e spezie ritroviamo anche quell’amore per la strada, per l’esotico, per “i mari del sud” che rappresenta un aspetto caratteristico della cultura e dell’immaginario contadino di Langa.

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