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EXPO 2015 - COLDIRETTI LOMBARDIA: “AGRICOLTURA E’ LA COLONNA PORTANTE DEL PROGETTO … NON RIDURLO A 4 MURA SULL’AREA RHO-PERO”

Il futuro dell’Expo preoccupa gli agricoltori. “Ci hanno sempre detto che sarebbe stata un’esposizione universale sull’agricoltura, legata al cibo e alla necessità di nutrire il pianeta. Quello è il tema e crediamo che vada rispettato” spiega Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti di Milano e Lodi di fronte ai timori che venga snaturata la matrice agricola dell’Expo, anche con un ridimensionamento dell’orto globale previsto nel progetto originario. Per Nino Andena, presidente della Coldiretti Lombardia “l’agricoltura non può essere certo considerata un elemento di contorno della manifestazione, ma è la colonna portante del progetto. Il nostro obiettivo è che le cose funzionino ed è, in questo senso, che ci vogliamo impegnare”. Linee guida di realizzazione in base alle quali anche la Coldiretti ha firmato un protocollo d’intesa con Expo 2015 spa “per valorizzare le produzioni agroalimentare, il territorio, i nuovi canali distributivi del cibo (come i farmers’ market o la vendita diretta organizzata), la tracciabilità dell’origine degli alimenti, la biodiversità e la trasparenza, oltre a una rete di accoglienza che punti sul patrimonio agricolo e agrituristico”. Si dice stupito Stefano Viganò di Pontevecchio di Magenta, presidente di Terranostra Milano (l’associazione degli agriturismi). “Non sono ancora stati focalizzati tutti i temi del progetto originario e gia’ si parla -spiega- di cambiare le carte in tavola a causa delle tensioni sul futuro dei terreni. L’Expo non deve essere ridotto a quattro mura sull’area di Rho-Pero, ma va sviluppato l’aspetto agricolo e dell’accoglienza”. E se fra Milano e Lodi ci sono 125 agriturismi già operativi, nella cerchia urbana della città del capoluogo lombardo 2.800 ettari di terreni sono coltivati da un centinaio di agricoltori. Angelo Fedeli della Cascina Battivacco, è uno di loro: “noi abbiamo dato la nostra massima disponibilità per l’accoglienza, le idee le abbiamo ma bisognerebbe parlarne, anche se per adesso non sappiamo bene che piega abbia preso l’Expo”.

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