02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“Expo delle Idee” - Petrini (Slow Food): “evento costruito su sabbia, se mancano contadini”. E rincara: “non possiamo concentrarci solamente su milioni di turisti che arriveranno ... ma occuparci dei contadini e allevatori che vivono in sofferenza”

“Ma ad Expo2015 dove sono i pescatori, contadini, formaggiai e trasformatori, tutti quelli insomma che insieme fanno la più grande economia del mondo? Se questi soggetti non sono protagonisti… costruiamo sulla sabbia l’Expo2015”. Lo afferma il presidente di Slow Food International, Carlo Petrini, nel tavolo sul “made in Italy” organizzato da Coldiretti ad “Expo delle Idee”. Il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo è pronto a replicare: “porteremo noi gli agricoltori che hanno fatto diventare il made in Italy unico del mondo, le loro storie, i loro volti e le loro esperienze”. Ma Petrini rincara la dose: “il nervo scoperto che oggi sta mettendo in ginocchio milioni di contadini ha un nome conosciuto: si chiama libero mercato, che, applicato al cibo, sta generando uno sconquasso di proporzioni bibliche. E questo sia a casa nostra sia nel resto del mondo”.
Ma Carlo Petrini - in plenaria “Le idee di Expo 2015 verso la Carta di Milano” che ha visto protagonisti all’Hangar Bicocca 500 esperti divisi in 42 tavoli tematici e che ha l’obiettivo di dare un’anima all’Esposizione Universale, con protocollo che vede protagonisti, per la prima volta, cittadini, Istituzioni, imprese, associazioni, mondo accademico e l’intero sistema delle organizzazioni internazionali - incalza ancora la platea, trovando sponda anche nel dg Fao De Silva : “con quale spirito andiamo verso Expo? Non possiamo concentrarci solamente sui milioni di turisti che arriveranno a Milano, ma dobbiamo occuparci di quei contadini e allevatori che vivono in sofferenza, del land grabbing che in Africa distrugge le vite di migliaia di contadini scacciandoli dalla loro terra, complici i Governi canaglia. È sacrosanta la battaglia del made in Italy, ma dobbiamo aprire gli occhi al mondo, perché ci sono eccellenze in ogni angolo del pianeta. Questa è la visione che l’Expo deve fare propria”.
Carlo Petrini, il fondatore di quel movimento ormai universale come Slow Food, continua, con un auspicio: “vorrei un’Expo2015 più sobria, meno attenta ai grandi padiglioni, alla grande kermesse, ma che abbia anche il coraggio di dire le cose come stanno, che si apra ai contadini. Che accolga a braccia aperte anche gli umili, i poveri, perché loro più di altri hanno il diritto di venire all’Expo. E allora mi auguro che con un colpo di reni le persone che sono a questi tavoli facciano in modo che i prossimi giorni siano di confronto e di dialettica. Facciamola finita con questa separazione tra scienza ufficiale e saperi tradizionali: solo con il dialogo supereremo queste divisioni e costruiremo una prospettiva condivisa che ci farà uscire da questa situazione. Se non si cambia il sistema, ben difficilmente consegneremo alle prossime generazioni una speranza di vita degna. Quindi, che la Carta di Milano non sia un mero documento, ma un vero inizio”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli