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Expo & nuove frontiere alimentari - Dal cibo colorato a quello di carta, dal cibo spaziale a quello povero, dalla nascita della cucina di montagna al cibo al museo. Focus: comunicare la biodiversità con l’arte & scoprire quella dei territori italiani

Se dalle carota viola al pomodorino zebrato, la riscoperta delle antiche specie vegetali, salvate dagli agricoltori italiani dall’estinzione, con le loro esclusive proprietà nutrizionali, legate proprio agli insoliti colori, migliora la dieta e apportare benefici alla salute (messe in mostra a Expo da Coldiretti), la “nuova” agricoltura arriva dallo spazio, dove le informazioni raccolte dai satelliti stanno già cambiando il modo di produrre cibo sul pianeta, ha detto a Expo, ospite degli Usa, Ellen Stofan, capo scienziata alla Nasa, convinta che il futuro dell’accesso al cibo passerà inevitabilmente per l’accesso alle informazioni raccolte dalle missioni spaziali: “alluvioni, siccità, riscaldamento climatico, crescita delle piante, diffusione di malattie: i satelliti raccolgono informazioni sull’andamento dell’agricoltura terrestre, che possono poi essere analizzate da botanici, climatologi ed agronomi, da cui nascono modelli matematici in grado di prevedere l’andamento dei raccolti, e che la Nasa rende pubblici per essere utili agli agricoltori, dalla California al Ghana, attraverso sistemi di divulgazione utilizzabili direttamente anche da un normale smartphone”. Sono solo alcune frontiere alimentari e di consumo che si riscoprono o si aprono preservando la biodiversità, di scena o attorno a cui è aperto il dibattito all’Expo a Milano. In effetti, “Il lavoro dalla Stazione Spaziale Internazionale per la salute del pianeta non si ferma mai - ha sottolineato l’astronauta Esa e Ambassador Expo Samantha Cristoforetti - la nostra ricerca si sta focalizzando sulle piante per capire meglio la funzionalità a livello molecolare e cellulare, per poter migliorare le tecnologie agricole utilizzate sulla Terra”, ha aggiunto spiegando il contributo dello spazio alla sfida “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” lanciata da Expo.

Dove oggi, lo chef bistellato Giancarlo Perbellini, testimonial dell’ong Focsiv, la Federazione degli organismi italiani di volontariato internazionale, che ha lanciato la campagna “Abbiamo Riso per una cosa seria. La fame si vince in famiglia” per l’agricoltura famigliare e la lotta alla fame, preparerà un risotto con soli due ingredienti a dimostrazione di come con pochi alimenti poveri è possibile realizzare un grande piatto, servito agli ospiti del Padiglione Italia (tra cui il vice Ministro alle Politiche Agricole Andrea Oliviero). Stessi giorni in cui da Identità Expo il collega bistellato Norbert Niederkofler lancia “Cook the Mountain”, filosofia che intende riunire cuochi, ma anche allevatori, coltivatori, imprenditori e alpinisti attorno ad un nuovo concetto di cucina di montagna, un modello di sviluppo sostenibile da tramandare alle future generazioni.

Un esempio di quella biodiversità di cibi e territori italiani, che è possibile scoprire anche grazie ai format educativi promossi per Expo lungo grandi fiumi come il Po - con il progetto “UnPOxExPO2015” da Cuneo a Venezia, da Torino a Ferrara, tra Siti Unesco, vini, cibo in abbazie, erbe salutari nei broli ( www.unpoxexpo2015.org) - o in territori vulcanici come Soave - “Volcanic School” è il progetto del Consorzio del Soave con molti gli appuntamenti in collaborazione con istituzioni e mondo universitario, per coniugare conoscenza, formazione e promozione (www.ilsoave.com) - e che Slow Food ha scelto di raccontare anche attraverso l’arte, in collaborazione, tra gli altri, con lo chef Ambassador di Expo Pietro Leemann e la Biennale d’Arte di Venezia, con “Life Bank”, l’istallazione dell’artista belga Koen Vanmechelen, presentata all’Esposizione ed ospitata Palazzo Franchetti a Venezia, dal messaggio è forte e chiaro: il futuro del Pianeta e la sua stessa sopravvivenza dipendono dalla nostra capacità di preservare la biodiversità (i cassetti dei soldi dei risparmiatori sono stati riempiti di semi, trasformandosi così in una vera e propria banca della vita, che i visitatori possono piantare in palline d’argilla trasformandola in un’istallazione in crescita, di cui alla fine Leemann proporrà degustazioni speciali).
Cibo e arte che continuano a incontrarsi all’Arts&Foods alla Triennale di Milano, unico padiglione fuori Expo (che stasera ospita “SalumiAmo con Bacco”, con l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, Federdoc, salumi e vini Dop e Igp; www.topofthedop.it), e sempre al di fuori dell’Esposizione, e sempre a Milano, nella mostra che sarà dedicata al “Cibo di carta”: un’originale racconto del cibo attraverso le rappresentazioni che di esso si sono diffuse grazie a pubblicità, etichette, illustrazioni (da Benito Jacovitti a Tanino Liberatore), figurine, gadget, menu, riviste, libri, ma anche a documenti di trasporto, bandi, carte intestate o scatole e manifesti di cinema, riunite da collezioni private e biblioteche gastronomiche in un vero e proprio atlante iconografico nazionale della storia dell’alimentazione italiana, dal Quattrocento ad oggi (dal 10 giugno al 20 settembre, alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese; www.creval.it).

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