
Nell’export del Food & Beverage negli Stati Uniti, nel primo trimestre 2025 l’Italia è leader, forte di un +10,9% sulle vendite dei prodotti, e supera Francia (+8%) e Spagna (+4%). E se si guarda ai numeri del 2024, secondo un report Intesa Sanpaolo presentato in occasione del Food Summit 2025, edizione n. 11, di scena, ieri, a Milano, dal titolo “Incertezza globale, certezza italiana: la risposta dell’Italian food”, per lo Stivale le esportazioni oltreoceano del settore agroalimentare sono valse 67,5 miliardi di euro segnando una variazione del +8,3% sul 2023. L’analisi registra anche che, del totale dell’export tricolore il valore destinato al mercato Usa pesa l’11,6% del totale e racconta di 7,8 miliardi di euro per gli States così suddivisi: 4,9 miliardi dall’industria alimentare, 2,8 miliardi dalle bevande (di cui 1,9 miliardi sono il vino come da analisi WineNews su dati Istat) e 114 milioni dall’agricoltura.
“Il posizionamento qualitativo dei nostri prodotti alimentari ci proteggerà, almeno in parte, dai dazi americani - afferma Gregorio De Felice, chief economist Intesa Sanpaolo - la quota di mercato italiana sulle importazioni Usa è maggiore nella fascia alta di qualità rispetto al dato totale e per molte filiere il peso dell’alta gamma sull’export alimentare verso gli Usa supera l’80%”.
L’analista cita anche un’altra survey, realizzata da Intesa Sanpaolo, che spiega come “tra le reazioni che le imprese stanno valutando, circa la metà dei rispondenti indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati, ma anche un’accelerazione delle vendite negli Usa, cresciute nel primo trimestre 2025 del 10,9%, meglio di Francia (+8%) e Spagna (+4%). I costi di materie prime/energia e cambiamenti climatici restano in cima alle preoccupazioni delle aziende, gli investimenti in sostenibilità sono sempre più una leva strategica e le imprese agro-alimentari con certificazioni biologiche mostrano risultati migliori in termini di redditività e crescita di fatturato”.
Laura Asperti, global head of Food & Beverage and Distribution Intesa Sanpaolo, ha posto l’accento sul valore dell’industria agroalimentare italiana nel complesso panorama globale: “il settore del Food & Beverage italiano continua a distinguersi per la sua forte attrattività e resilienza oltre che per il potenziale di crescita internazionale - ha detto - nel 2024, in generale l’attività di “Mergers & Acquisitions” (tutte quelle operazioni societarie e di finanza straordinaria che portano alla fusione di due o più società o all’acquisizione di una società target da parte di un’altra società, ndr) ha registrato un incremento del valore complessivo delle transazioni del 5% a livello globale e del 20% in Italia, nonostante una flessione del 18% nel numero di operazioni sia su scala globale che nazionale. Anche in questo scenario, il settore agroalimentare si è distinto per la sua vivacità: a livello globale ha mantenuto stabile il numero di operazioni, ma ha registrato un incremento in termini di valore superiore al 50%, trainato in particolare da importanti operazioni nel mercato americano”.
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