A nulla serve la diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) che oggi viene tanto sbandierata come soluzione al problema della fame nel mondo. Lo afferma la Coldiretti, nel commentare i dati allarmanti presentati dalla Fao sul fatto che al mondo ci sono 854 milioni di persone che soffrono la fame, un numero che non è mai calato dal 1990-1992, sulla base del documento realizzato dalla stessa Coldiretti insieme ad AcliTerra, Fai-Cisl e Ugc-Cisl con il coordinamento della Focsiv per l'affermazione del diritto al cibo e del diritto all'alimentazione.
Nel documento - riferisce la Coldiretti - si richiama con forza per tutti i popoli “il diritto di difendere le proprie economie”, un’esigenza riconducibile all’istanza della “sovranità alimentare”, ossia “il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di alimenti che garantiscano a loro volta il diritto all’alimentazione per tutta la popolazione, rispettando le singole culture e diversità dei metodi contadini, e garantendo a ogni comunità l’accesso e il controllo delle risorse di base per la produzione, come la terra, l’acqua, il patrimonio genetico e il credito”.
Nel documento - riferisce la Coldiretti - si sostiene il “principio di precauzione”, e si mettono in guardia i paesi poveri sui rischi che correrebbero nel momento in cui accettassero di aprire le loro frontiere agli Ogm. Finirebbero infatti per divenire dipendenti delle grandi multinazionali che detengono sia la centralità della produzione che della distribuzione; una nuova sorta di colonialismo che vedrebbe i contadini costretti ad acquistare ogni anno le sementi dalle multinazionali a prezzi alti e con raccolti dagli esiti incerti.
Per non parlare della grave minaccia alla biodiversità nei Paesi in via di Sviluppo, più ricchi di varietà e specie, dove la diffusione di colture OGM farebbe scomparire molte varietà naturali.
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