Oscar Farinetti, patron di Eataly, oggi, nel giorno di San Francesco, ha invitato niente meno che Papa Francesco a visitare uno dei negozi della catena. Ma, intanto, secondo un articolo de “Il Mondo”, firmato da Pietro Romano, l’imprenditore piemontese starebbe preparando niente di meno che la sua “exit strategy” dalla guida della sua creatura, che ad oggi fattura 250 milioni di euro all’anno e punta dritta a quota 300. La data “certa” è il 24 settembre 2014, quando Farinetti compierà 60 anni.
Diverse, però, le ipotesi sul piatto. La prima sarebbe la quotazione in borsa. La seconda una “public company”, magari con Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, come presidente garante, che, secondo “Il Mondo”, piacerebbe molto al co-fondatore e dg Eataly Luca Baffigo Filangeri. La terza ipotesi, che, secondo il settimanale, ha preso corpo nelle ultime ore, sarebbe il passaggio “tout court” di Eataly sotto l’egida di Coop, già partner del gruppo di Farinetti (30%) per i punti vendita di Eataly in Italia (nei suoi Eataly all’estero Farinetti ha scelto la via di soci “locali” in ogni Paese).
Coop, con la quale Farinetti, peraltro, ha già in progetto l’apertura a Bologna di Eataly World, una sorta di “Disneyworld dell’agricoltura italiana”, e il ristorante per l’Expo 2015 di Milano.
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