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FEDERALIMENTARE: “CON LA MANOVRA - CON IVA AL 21% -COMPROMESSO IL RILANCIO DEI CONSUMI: DAL CAFFE’ AL CIBO PER CANI E GATTI. LE CIFRE DA SAPERE NELLA TORTA DEI CONSUMI ALIMENTARI ...

L’industria alimentare è proeccupata per il recente provvedimento, contenuto nella manovra, che mira all’aumento dell’Iva dal 20% al 21%. In un quadro non esaltante della dinamica della produzione alimentare, “che viaggia in maniera piatta con +0,1% nel 2011, l’aumento dell’Iva va a colpire quasi un terzo dei consumi alimentari totali in Italia”. La considerazione è di Federalimentare-Confindustria, nel commentare il provvedimento contenuto nella manovra.
Le stime delle aree di consumo coinvolte dalle aliquote Iva vigenti sono, con riferimento ai 214 miliardi della “torta” totale dei consumi alimentari 2010 in Italia, le seguenti: 71 miliardi (33%) Iva al 4%, 79 miliardi (37%) Iva al 10%, 64 miliardi (30%) Iva al 20%; in particolare, passando al 21% (più di 600 milioni di euro, oltre 10 volte il contributo di solidarietà), saranno colpite alcune fasce di prodotti alimentari di uso quotidiano, certo non di lusso, da parte delle famiglie italiane quali acque minerali, vini e bevande a base di vino, birra, succhi di frutta, limonate, cole e altre bevande gassate, caffè e the, preparati alimentari per cani e gatti, Acquaviti, distillati e liquori.

“E’ chiaro che ogni prospettiva di rilancio dei consumi alimentari può venire ulteriormente compromessa da questo provvedimento” sottolinea il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua. “Un sacrificio di queste dimensioni avrebbe dovuto trovare una ragione politica, comprensibile da parte dei cittadini, nella programmata delega fiscale, cioè in un contesto (annunciato più volte) di riduzione delle imposte dirette sul lavoro e sulle imprese”.

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